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Lugemalé, così i somali agli italiani per dire “Non c’è luce”. Anno 1989, Mogadiscio poco prima che il paese si trasformi in incontrollabile campo di battaglia. Due professori della Cooperazione

Lugemalé, così i somali agli italiani per dire “Non c’è luce”. Anno 1989, Mogadiscio poco prima che il paese si trasformi in incontrollabile campo di battaglia. Due professori della Cooperazione italiana, Tomas e Valerio diventano amici e vivono insieme il pre-catastrofe. Valerio poi torna in Italia, Tomas no e questi, poco prima di morire (di infarto, in seguito a un pestaggio?), spedisce all’amico un manoscritto; è la loro storia o è un romanzo di fantasia? Gli avvenimenti corrispondono in parte e in parte divergono da quelli noti a Valerio e dalle testimonianze di altri che hanno conosciuto Tomas. Personaggio tormentato, coscienza e eco del disincanto Valerio, tra citazioni, riflessioni, ingenuità e abissi, Tomas dà vita ai sensi di colpa di un’intera generazione, velleitaria e impotente. Un romanzo con una formidabile struttura, impegnato e impegnativo, sostenuto da una sottile protervia intellettuale ma non per questo meno affascinante, ricco come di rado lo sono i romanzi italiani contemporanei.
Data recensione: 21/07/2005
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Rossella Martina