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Non si illudano gli stilisti dell’ultima generazione. Non hanno inventato niente di nuovo. Nei secoli passati esisteva già molto, se non tutto. Scarpe con la zeppa, capi sportivi di foggia maschile

Tutti i segreti «modaioli» di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici Non si illudano gli stilisti dell’ultima generazione. Non hanno inventato niente di nuovo. Nei secoli passati esisteva già molto, se non tutto. Scarpe con la zeppa, capi sportivi di foggia maschile, doppi orecchini da inserire nel lobo: ma non si tratta di una panoramica sulla moda attuale, ma un piccolo elenco dei capi in voga nella Firenze del Cinquecento. Lo svela il libro «Moda a Firenze 1540-1580. Lo stile di Eleonora di Toledo e la sua influenza», a cura di Roberta Orsi Landini e di Bruna Niccoli (in uscita per i tipi di Polistampa). Un compendio che contiene tutti i segreti «modaioli» di Eleonora, moglie di Cosimo I de’ Medici, che con il suo gusto innovò la moda cinquecentesca, e non solo quella.

Attraverso l’analisi del guardaroba della Duchessa, dedotto da documenti dell’Archivio di Stato di Firenze e dalla ritrattistica dell’epoca, le curatrici dell’esposizione hanno ripercorso il suo stile fastoso e insolito, pur tuttavia sobrio, espressione di una misura che concorda con la politica del marito. Non fanno difetto sfiziose curiosità: dai calzoni al ginocchio, agli orecchini a forma di vasetto che nascondono essenze profumate, ai cappelli piumati.
Il volume offre una rassegna riccamente illustrata di dettagli d’abbigliamento, consentendo di seguire l’evoluzione nei secoli della spallina, del colletto, dell’acconciatura.

Lo stile di Eleonora ci svela quanto la nostra moda attinga al passato. Il libro sarà presentato in anteprima agli addetti ai lavori mercoledì prossimo, alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti: oltre alle curatrici e all’editore saranno presenti Carlo Sisi, direttore della Galleria del Costume, Cristina Piacenti, direttrice del Museo Stibbert e Grazietta Butazzi, storica del costume. Nel pomeriggio, sempre a Palazzo Pitti, l’opera sarà presentata anche al pubblico.
Data recensione: 06/05/2005
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Letizia Cini