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Quale sia stato lo stile di Eleonora di Toledo, graduchessa di Toscana e sposa di Cosimo I de’ Medici, e come abbia influenzato la moda nella Firenze cinquecentesca, ce lo racconta il volume

Due critiche del costume raccontano come il carattere volitivo della sposa di Cosimo I de’ Medici sia riuscito a influenzare la moda nella Firenze cinquecentesca Quale sia stato lo stile di Eleonora di Toledo, graduchessa di Toscana e sposa di Cosimo I de’ Medici, e come abbia influenzato la moda nella Firenze cinquecentesca, ce lo racconta il volume edito da Polistampa «Moda a Firenze 1540-1580», curato da due note studiose e critiche del costume, Roberta Orsi Landini e Bruna Niccoli. Un capolavoro cucito con la stessa trama esemplare di un tessuto pregiato, montato tra riproduzioni iconografiche a tutta pagina, testi storiografici e note didascaliche. In più il certosino lavoro di traduzione che rende lo sfoglio di queste 256 pagine un dizionario unico ove è possibile trovare risposte a curiosità terminologiche e concettuali.

Costato anni di ricerca tra i «Giornali di entrata ed uscita del guardaroba», fonte privilegiata recuperata nell’Archivio di Stato che registra con puntualità gli abiti fatti confezionare per la famiglia ducale e che si fa partire, per mancanza di documentazione precedente, dal 1544, il volume testimonia la globalizzazione ante litteram del vestiario tra la noblesse dell’epoca. Non propriamente amata dalle dame fiorentine, Eleonora di Toledo seppe imprimere infatti con una certa rapidità e regale naturalezza il proprio gusto nel sistema abbigliamentario, rivoluzionandolo e, soprattutto, internazionalizzandolo. Una femminilità dal carattere più volitivo che da quel momento farà uso di “zimarre”, la sopraveste di ispirazione turca simbolo di eleganza, orecchini per lobi bucati, cappelli piumati, busti d’acciaio per appiattire il seno (evidenziato invece dalle popolane). La nascente Toscana stava cambiando definitivamente il suo volto.
Data recensione: 12/05/2005
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Sandra Salvato