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E’ un capolavoro nato per caso, tanto che il suo autore a cui era stato commissionato lo definì “una bambinata”, che aveva accettato di scrivere solo perché era a corto di denaro.

E’ un capolavoro nato per caso, tanto che il suo autore a cui era stato commissionato lo definì “una bambinata”, che aveva accettato di scrivere solo perché era a corto di denaro. Bambinata ad indicare qualcosa di poco valore, trascurando il dettaglio che era stato richiesto per le pagine del Giornale per i bambini, una specie di Corriere dei piccoli dell’epoca, anche se molto meno giocoso. Stiamo parlando di Pinocchio. E’ stato dedicato al più famoso burattino del mondo il primo incontro al teatro Niccolini in via Ricasoli della serie Niccolitudini, incontri tra l’editore Pagliai e gli autori, appuntamenti che erano diventati una piacevole consuetudine prima che della pandemia. In particolare è stata presentata la ristampa anastatica dell’edizione originale del Giornale per i bambini che nel 1881 cominciò la pubblicazione della fiaba di Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini. Pubblicata in due serie dopo il successo della prima che aveva come titolo le avventure di un burattino, nella seconda diventato Pinocchio. Il libro è stato presentato da Antonio Pagliai e Michele Giocondi, che ha ripercorso il successo di quella favola diventata la più conosciuta e tradotta in oltre duecento lingue: Collodi è l’autore italiano più letto al mondo. Un libro misterioso nato e scritto ad un tavolino in una libreria che c’era in via del Proconsolo, e Collodi abitava in via Rondinelli 7. Nemmeno quel successo riuscì a cambiargli le abitudini. Gran frequentatore dei tavoli verdi al Circolo Borghese, gran pigro e per niente inquieto. Quasi il contrario del suo burattino.  
Data recensione: 27/05/2021
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Giovanni Morandi