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Ci voleva un anniversario per farci reinnamorare di Dante grazie a libri, servizi speciali, documentari televisivi

“Arezzo e gli aretini nella Divina Commedia”, Pasquini indaga il rapporto di Dante con il territorio

Ci voleva un anniversario per farci reinnamorare di Dante grazie a libri, servizi speciali, documentari televisivi, approfondimenti storici. In realtà tutto questo serve per farci capire che tutti noi siamo nati e cresciuti con Dante e non solo perché l’abbiamo studiato sui banchi di scuola, a volte anche malvolentieri, ma perché è nelle nostre radici che ce lo hanno fatto riscoprire e amare. E così nel settecentesimo anniversario della morte che verrà ufficialmente celebrato nel 2021 esce un libro che racconta il rapporto di Durante detto Dante con gli aretini. Lo ha scritto Stefano Pasquini, si intitola «Arezzo e gli aretini nella Divina Commedia» ed ha l’introduzione di Riccardo Nencini. Il saggio analizza un tema finora poco indagato dagli studiosi, quello del rapporto tra la Divina Commedia e la provincia di Arezzo. «Passando in rassegna i personaggi presenti nel poema, ricostruisco le vicende che li videro protagonisti – spiega l’autore – dagli episodi che portarono alla condanne al rogo di Griffolino e Maestro Adamo, incontrati da Dante nell’inferno, alle imprese di Buonconte di Montefeltro, fra le quali principalmente la celebre battaglia di Campaldino (1289), la cui storia è illustrata in modo particolareggiato, alla poesia di Guittone d’Arezzo, la cui figura viene approfondita dal punto di vista biografico e letterario». Da queste pagine emerge la relazione che Dante ebbe con la città in cui trascorse periodi del suo esilio, oltre ad un’originale rilettura delle personalità aretine. Pasquini, avvocato di professione e scrittore per passione, è alla sua quarta opera dopo il saggio «Indagine sul ‘Processo’di Kafka. La separazione e la colpa» e i romanzi «Fenomenologia del tradimento» e «Giorno e notte».
Data recensione: 13/12/2020
Testata Giornalistica: La Nazione
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