Dalla disperazione, quasi dalla voglia di morire, quando risvegliandosi in un letto di ospedale si scopre completamente
Dalla disperazione, quasi dalla voglia di morire, quando
risvegliandosi in un letto di ospedale si scopre completamente paralizzato a
ventidue anni, alla voglia di vivere e lottare per se stesso ma soprattutto per
gli altri. È la storia di Nevio Minici, oggi settantenne, raccontata in Se non
puoi camminare… corri! (Mauro Pagliai Editore). Un’autobiografia che l’autore
ha deciso di scrivere, spiega, «quando ho saputo di una legge per il “suicidio
assistito”. Viviamo in un paese che riconosce i diritti ai disabili ma non li
concede, lasciandoli spesso abbandonati a se stessi e alle famiglie. Quando
questa legge sarà operativa molti lo faranno per disperazione e diventerà “omicidio
assistito”. Penso ci debba essere data la possibilità di vivere prima della
possibilità di morire».
Minici la possibilità di vivere l’ha cercata, l’ha trovata e con una grande
forza una nuova vita, migliore di quella precedente (si capisce in quella parte
di autobiografia che manca ed è lasciata all’immaginazione di chi legge), l’ha
vissuta anche per gli altri. Certo ha avuto anche fortuna nel trovare«belle
persone», fare incontri importanti. Sposato, con una figlia, l’autore è stato
uno dei protagonisti della nascita del reparto di Unità spinale al Cto di
Firenze, ha lottato per i suoi diritti e per chi, senza avere la sua fortuna,
aveva comunque diritto a una vita indipendente, anche se paraplegico o
tetraplegico. Diritti che oggi a molti sembrano scontati (anche se vanno sempre
difesi) ma che negli anni settanta/ottanta del secolo scorso sembrava
impossibile raggiungere. Minici, e altri come lui, hanno dimostrato che invece
era possibile vivere una vita normale anche senza muovere alcune parti di un
corpo che non rispondeva più ai comandi. Oggi è in pensione, come spiega nelle
ultime pagine, ma è pronto a tornare a combattere per far sì che qualche
politico non pensi che i soldi spesi per queste persone siano soldi buttati,
magari da spendere per aiutare chi sceglie di dire basta.
Data recensione: 17/01/2021
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Domenico Mugnaini