Sullo schermo del cellulare sempre la stessa sequenza di numeri: «25473». Una combinazione senza prefisso
Sullo schermo del cellulare sempre la stessa sequenza di
numeri: «25473». Una combinazione senza prefisso, né nazionale né
internazionale. Un telefono sconosciuto e troppo vecchio, di quelli che
appartengono a un tempo in cui c’erano ancora le cabine telefoniche. Fuori uso
da anni – ormai inesistente nella rete telefonica – per essere ancora attivo. E
soprattutto funzionante. Eppure quella piccola serie di numeri «25473»
continuava ad apparire sul display del cellulare di Raffaele Frescura. Un
sessantenne come tanti, con una vita dignitosa, una moglie - Loredana sposata
da più di 30 anni, una famiglia numerosa e una casa di proprietà. A ogni
chiamata, rumori di fondo, ovattati e indefiniti. Il fragore del traffico, voci
e strilli in lontananza. Ma nessun interlocutore, dall’altro capo del telefono,
disposto a svelare la sua identità. A palesarsi e spiegare le ragioni di quei
continui contatti. Finché un giorno un nomignolo pronunciato per caso fa
sorgere il dubbio al protagonista che si tratti di una telefonata dal passato.
Ma come è possibile? ? Uno scherzo, un sogno? Sono gli enigmi che cerca di
risolvere il protagonista de L’ultima
chiave del mazzo, il romanzo (152 pagine, Mauro Pagliai Editore) scritto da
Franco Ciarleglio, divulgatore di aneddoti, curiosità e leggende della storia
" minore" della Toscana. Raffaele cercherà di venire a capo di questa
situazione, a tratti paranormale, che lo porterà a confrontarsi con vecchie
ombre della gioventù. Ma dovrà anche fare i conti con la quotidianità di
marito, padre, amico. E con rivelazioni e imprevisti che renderanno ancora più
difficile concentrarsi per risolvere il mistero della chiamata dal passato.
Data recensione: 19/01/2020
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Carmela Adinolfi