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L’autore, sindaco di Barberino di Mugello dal 1999 al 2009, ricostruisce la storia del Lago di Bilancino, invaso artificiale

L’autore, sindaco di Barberino di Mugello dal 1999 al 2009, ricostruisce la storia del Lago di Bilancino, invaso artificiale progettato per risolvere i problemi di approvvigionamento idrico dell’area fiorentina-pratese. Lo scopo è stato quello di proporre la ricostruzione storica degli anni che hanno preceduto l’invaso, per poi tracciare le vicende più prossime ai nostri giorni con la memoria di chi ha vissuto direttamente la realizzazione del lago come amministratore del Comune, dagli anni Ottanta al Duemila. È quindi un libro di storia e cronaca, impreziosito dalle immagini, da leggere anche come testimonianza dell’impegno di tanti uomini delle istituzioni che superando i contrasti, le incomprensioni, le polemiche, lo scetticismo, le oggettive difficoltà hanno promosso e realizzato un’opera pubblica di livello regionale che da serbatoio d’acqua, come pensato in un primo momento, si è poi realizzata anche come opportunità per il Mugello: approvvigionamento idrico, tutela ambientale, sviluppo economico della zona. Se l’idea di un serbatoio d’acqua in grado di “dissetare” Firenze risale alla seconda metà dell’Ottocento, fu solo nel 1953 e poi nel 1958 che il Comune di Firenze valutò alcune ipotesi progettuali per individuare possibili riserve idriche a monte della città. È proprio l’ipotesi progettuale presentata al Comune di Firenze nel 1958 che cita per la prima volta Bilancino, il borgo del Comune di Barberino del Mugello. Dopo alterne vicende, e soprattutto il dibattito politico alimentato da una parte della popolazione ostile all’intervento, nel 1983/84, finalmente, attivati i primi finanziamenti (circa 210 miliardi di lire rispetto ai 280 previsti dal progetto) con il Fondo Investimenti Occupazione per iniziativa della Regione Toscana, e stipulata una convenzione tra le istituzioni interessate (Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comunità Montana del Mugello, Comune di Barberino di Mugello) e il Consorzio schema 23, si darà inizio ai lavori, che avranno la durata di quindici anni. Nel libro sono descritti in modo sintetico e dettagliato i passaggi che portarono alla realizzazione dell’opera pubblica il cui progetto originario prevedeva alcuni scopi da soddisfare: maggiore disponibilità idrica per il territorio mugellano attraversato dal fiume Sieve e per la città di Firenze; tutela ambientale, con i maggiori apporti nel periodo estivo per il fiume Arno; laminazione delle piene, limitando i rischi di eventuali future alluvioni nelle zone a valle dell’invaso; recupero energetico, con la realizzazione di una centrale idroelettrica a valle dello sbarramento. Già in fase di prima elaborazione del progetto fu chiara la necessità di una sua revisione/aggiornamento per le richieste avanzate soprattutto dal Comune di Barberino nell’ottica del futuro sviluppo turistico-sportivo della zona. L’obbiettivo doveva essere quello di offrire, con un insieme di opere finalizzate anche alla ricostruzione del paesaggio, un primo livello di fruibilità delle aree di recupero, e allo stesso tempo ripristinare l’ambiente radicalmente trasformato dalle opere idrauliche e non, connesse alla realizzazione del lago. L’esigenza, appunto, di rivedere il progetto comportò ritardi e costi aggiuntivi rispetto alle previsioni. Il costo finale dell’opera è stato circa 650 miliardi di lire. I ritardi furono causati anche da eventi non prevedibili come il ritrovamento dei resti di un ponte medievale e di un insediamento preistorico. In particolare poi comportò un ritardo di circa due anni la vicenda di “Tangentopoli” che coinvolse amministratori pubblici e tecnici, in seguito tutti assolti. Per superare questo empasse la Regione Toscana nominò nel 1993 un commissario che portò a termine i lavori: nel 1996 fu inaugurata la diga e nel 1999/2000 completato l’invaso. Dopo la realizzazione dell’opera pubblica il Comune di Barberino ha approvato la costituzione di una società a capitale pubblico, la Bilancino Spa, cui è stata affidata la promozione di iniziative economiche di valorizzazione turistica, ricreativa e sportiva a favore del territorio. La società è stata trasformata, nel 2009, in Srl e dal 2012 è stata messa in liquidazione. Nel frattempo la Regione Toscana, in accordo con il Comune di Barberino, ha approvato una legge con la quale si è riappropriata della proprietà dell’invaso per concederla all’amministrazione comunale. La L.R. 14/2014 prevede, infine, la stipula di un accordo che coinvolga anche l’Autorità Idrica Toscana (Publiacqua) e la città Metropolitana di Firenze. Tale atto diventa propedeutico alla programmazione di iniziative e attività da parte del comune sulle aree pubbliche prossime allo specchio d’acqua.
Data recensione: 01/05/2017
Testata Giornalistica: L’Universo
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