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Un thriller sovrannaturale: così potrebbe essere definito il romanzo scritto da Caterina Ceccuti Le geometrie dell’amore (Mauro Pagliai Editore). Soprannaturale non perché

Un thriller sovrannaturale: così potrebbe essere definito il romanzo scritto da Caterina Ceccuti Le geometrie dell’amore (Mauro Pagliai Editore). Soprannaturale non perché vi compaiano astronavi, extraterrestri o effetti speciali, ma perché attraverso la struttura del giallo indaga le potenzialità misteriose della mente umana. Protagonisti sono un reporter, Riccardo Sirigatti, un uomo curioso di varie amenità che lavora nella redazione della rivista fiorentina Bric à Brac, dove tiene una rubrica dedicata al soprannaturale, e una giovane donna che viene dal futuro, Silvia Liguori. A separarli ci sono cento anni: Sirigatti vive nella Toscana del 1910 e Silvia viene dal 2010. Sarà lei a coinvolgere lo scettico giornalista a interessarsi del suo incredibile caso. La ragazza si è innamorata di un famoso giocatore d’azzardo di Castiglioncello, tale Nicamore Morelli, un personaggio losco e fascinoso che ha incrociato nei suoi studi per la preparazione della tesi in Media e giornalismo. Non diremo come, ma Silvia si ritrova catapultata nel passato: il suo piano è cercare di coinvolgere Sirigatti ad aiutarla a salvare il suo amore, finito in carcere dopo una rissa in una bisca clandestina.
Sirigatti era già stato protagonista di un precedente romanzo di Ceccuti, La generatrice di miracoli, alle prese con un’inchiesta quasi metafisica, che arrivava a coinvolgere Dio e il Maligno. Per gli appassionati di fenomeni paranormali, va anche detto che Le geometrie dell’amore è un romanzo su un esper, una persona dotata di esp, extra sensory perception. Nicamore, il giocatore dannato, scopre presto di avere poteri non comuni. Concentrandosi riesce a cambiare la forma delle cose, a dare l’illusione che un oggetto si trasformi in un altro. Una dote che Nic userà per barare a poker e che lo metterà nei guai. Ma dalla manipolazione di un gioco alla manipolazione del tempo il salto non è scontato.
È chiaro che Ceccuti, giornalista della rivista Nuova Antologia e promotrice culturale per la Fondazione Spadolini, usa la struttura del thriller per forzare i confini della realtà verso altre possibilità. La scrittrice, alla sua seconda prova romanzesca, scardina il tempo, lo ribalta fino a ridisegnare il corso della storia. Si può cambiare ciò che è scritto? Si può sovvertire ciò che è accaduto? Nel tentativo di mostrare con la sua intrepida invenzione narrativa che sì qualche volta si può, Ceccuti dà alla narrativa un vantaggio rispetto alla storia: quello di ricreare mondi possibili. Un vantaggio dato alla narrativa e all’amore. Perché è l’amore l’altro grande protagonista di questa storia. Senza la dirompenza dell’amore tra due ventenni tanto diversi, una studentessa universitaria e un famoso baro, forse il tempo sarebbe rimasto immobile.
Data recensione: 18/09/2017
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Raffaella De Santis