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Cinquanta frammenti di vita quotidiana, cinquanta Polaroid di parole, gesti, emozioni. Colazioni. Tutto parte o arriva qui, al pasto più importante della giornata. Visto però nel libro

Cinquanta brevi racconti di vite quotidiana nel lavoro del giornalista gastronomico fiorentino

Cinquanta frammenti di vita quotidiana, cinquanta Polaroid di parole, gesti, emozioni. Colazioni. Tutto parte o arriva qui, al pasto più importante della giornata. Visto però nel libro di Leonardo Romanelli “Racconti in nuce” (Pagliai Editore) non come un semplice momento nutritivo ma come simbolo di un risveglio, approdo di notti insonni o base da cui partire in vista di una nuova giornata. Romanelli, gastronomo, sommelier, cuoco, giornalista  e scrittore con il suo libro, una raccolta di cinquanta brevissimi racconti, abbandona per un attimo il mondo della tecnica del cibo per abbracciare i rituali, le sensazioni, l’importanza che esso ha nella vita di ognuno. In una coppia che ogni mattina si risveglia insieme o in uomini e donne in cerca di equilibrio, dell’anima gemella, di pace e tranquillità. Ci sono colazioni che vengono fatte su un treno affollato, altre nella cucina della propria casa.
Altre al bar di sempre dove c’è tutto tranne il coraggio di dichiararsi alla donna di cui si è innamorati. Ci sono colazioni impreviste e difficili, altre che diventano sorprese e momenti indelebili. Romanelli lancia un amo, fotografa un attimo che può perdersi lì o durare un’intera giornata, un intero anno, un’intera vita. Racconta istanti di vita, lasciando al lettore il compito di scegliere la sua colazione, di pensarla, immaginarla, di continuare, magari, a far vivere quei personaggi. Forse anche a questo servono le pagine lasciate bianche alla fine del libricino (6,50 euro il prezzo). Lì, nelle righe che aspettano inchiostro, ognuno può scrivere la sua colazione. Creare la sua Polaroid. Scegliere come iniziare la sua giornata.
Data recensione: 28/10/2017
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Gerardo Adinolfi