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Ha scelto di restare anonimo. Più per non violare quel sacro vincolo del silenzio che, secondo un giuramento non scritto, lega il parrucchiere al cliente. Sì, sicuramente anche per timore

Ha scelto di restare anonimo. Più per non violare quel sacro vincolo del silenzio che, secondo un giuramento non scritto, lega il parrucchiere al cliente. Sì, sicuramente anche per timore che svelandosi e rendendo riconoscibili nel suo libro nobildonne, attrici, starlette e signore della upper society, magari non sarebbe andato tutto liscio. Ma chissà poi. Che queste sorie di gossip, di stracci di vita, di pezzi di cuore sono il nastro rosa che infiocchetta le bomboniere o più prosaicamente la besciamella che tiene insieme pasta e sugo dando sapore e gusto alla lasagna. Confessioni, segreti, maldicenze al lavatesta sono state affidate a un pamphlet: Segreti allo specchio. Ottanta pagine edite da Mauro Pagliai di un autore anonimo per cui a Firenze è già scattata la corsa al riconoscimento della contessa e della marchesa con la testa a mollo nel salone più famoso della città. Quante parole scivolano proibite fra uno shampoo e i bigodini tra verità e finzione, cattiveria e risciacquo dell’anima.
La poltrona del coiffeur è come la chaiselongue dello psicanalista, come la seggiola del prete. Aiuta a sciogliere la lingua. A confessare quello che altrove non si ha il coraggio di dire. E non c’è social network che metta in crisi questo antico artigianato che taglia e cuce abitini, cappotti e sottovesti addosso al malcapitato di turno. Se il chiacchiericcio è il sale del salone è vero che tanti segreti restano chiusi lì, sotto il casco ormai sostituito dal satellite: se i parrucchieri parlassero, ahi che dolori fra tradimenti e passioni inconfessabili. In una società che sempre più a cuor leggero affida in pasto alle reazioni ruggenti di un popolo negli anni più aggressivo che batte sulla tastiera giudizi trinciacollo, la lievità con cui il parrucchiere accoglie gli sfoghi e le amarezze senza lasciarli andare a spasso oltre il confine della porta, sembra un virtuosismo d’altri tempi. Finché non arriva il libro. Con storie vere, racconti appassionati, segreti svelati a colpi di phon. Ma senza nomi. Un modo per far conoscere a tutti senza fare male a nessuno, un modo per riconoscersi in una storia, anche se non è la propria. Il libro del parrucchiere dei vip che racconta i vizi della principessa e i gesti nobili dell’attrice.
Una soap opera retrò dal gusto dolceamaro che segue la vita intera di un hairstylist – chiamato Ridge come il mascellone di Beautiful – dal primo giorno di lavoro lungo una carriera che non finisce più. La curiosità, si sa, non porta bene alla gatta. Ma Firenze è piccola e la gente mormora. E un po’ di gossip alla ricerca di un sorriso non ha mai fatto male a nessuno. Ma chissà chi sarà quel Ridge...
Data recensione: 07/01/2017
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Ilaria Ulivelli