chiudi

Tra arte e ricerca antropologica, tra magia e teatralità minima. Sono le straordinarie e poetiche immagini della fotografa messicana Flor Gardu o, presenti nella esposizione che si inaugura

CAGLIARI. Tra arte e ricerca antropologica, tra magia e teatralità minima. Sono le straordinarie e poetiche immagini della fotografa messicana Flor Gardu o, presenti nella esposizione che si inaugura oggi alle 18 nei locali dell’Exma di via San Lucifero alla presenza dell’ambasciatore della repubblica federale messicana in Italia Mario Moya y Palencia. Una prima nazionale dedicata a quella che è ritenuta una delle più importanti fotografe contemporanee, autrice di libri fotografici, con all’attivo oltre cento mostre in tutto il mondo (le sue opere figurano nelle collezioni più prestigiose e nei musei d’arte moderna come il celebre Moma di New York, il Chicago Art Institut, la Bibliotheque National di Parigi, la Stiftung fur phtographie di Zurigo e il Ludwig Museum di Colonia). Una mostra battezzata «La maschera e l’uomo» che rivela la capacità della fotografa di cogliere assieme momenti di vita e di sogno, immagini sospese nel tempo nelle quali convivono assieme passato e presente. Immagini che esprimono «messaggi primari, contenuti e vibrazioni che, di fronte al trapasso imminente del millennio, asseverano con immediata pertinenza il significato e il valore della radicalità e dell’essenzialità del rapporto uomo-natura». Qui tra queste fotografie «vi si incontrano uomini e donne che vanno e vengono, che si stringono le mani e si abbracciano con affetto. Altri uomini e altre donne stanno seduti sull’uscio di casa, come in posa, a raccontarsi storie di cui si presagiscono la fine, già molte altre volte veduta. Tengono fra le mani il mondo racchiuso in un fagotto, in una tazza, in un cavallino di legno colorato. Se li osservi con attenzione riconosci te stesso, le tue favole e i tuoi miti», così nel bel catalogo _ contiene una serie di saggi in italiano e in inglese e la riproduzione delle fotografie presenti nella esposizione _ osserva Francesco Paolo Campione uno dei curatori della mostra ideata dalla Galleria Comunale d’Arte e allestita dalla cooperativa Punto in collaborazione con la fiorentina Polistampa, con la direzione artistica di Adrianao Heitmann e Bianca Laura Petretto. Quaranta fotografie di grande formato, realizzate da Flor Gardu o durante gli anni Ottanta, predisposte in una serie di pannelli verticali di forma trapezoidale colore del cielo. A complemento dell’esposizione che resterà aperta sino al prossimo 30 gennaio è previsto un ciclo di incontri e conferenze. Il primo è il 14 gennaio (ore 17) ed è dedicato alla «Fenomenologia della maschera» con Paolo Campione. Il 21 gennaio è la volta di Giulio Angioni con una conferenbza su «La maschera nella cultura tradizionale della Sardegna». Chiude il 28 gennaio Alfredo Ingegno con «L’architettura moderna e il senso della maschera» (w.p.).
Data recensione: 17/12/1999
Testata Giornalistica: La Nuova Sardegna
Autore: ––