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Non è vero che Pietro Grossi, fiorentino, classe 1978, ha esordito in narrativa con “Pugni” come hanno scritto tutti, evidentemente su segnalazione della Sellerio, editrice del libro e su

Non è vero che Pietro Grossi, fiorentino, classe 1978, ha esordito in narrativa con “Pugni” come hanno scritto tutti, evidentemente su segnalazione della Sellerio, editrice del libro e su indicazione dello stesso autore (visto come ha reagito alla notizia). È vero che, grazie a Enzo Siciliano, il suo esordio risale al 2000, all’età di 22 anni. Con “Touché”, editrice Polistampa.
Tiene a mettere in risalto tutto questo Antonio Pagliai, ricordando Siciliano, da poco scomparso. Quando Siciliano incontra Pietro Grossi, questi è appena maggiorenne. Ma individua in lui un talento straordinario. È così che la collana “Biblioteca della Letteratura” accoglie “Touché”. Un libro non facile, in cui però Siciliano crede. E si prodiga, per questo, nel lancio. Organizza presentazioni a Firenze e a Roma. Ma Pietro Grossi, a sei anni di distanza, non ci sta e affida al collega David Fiesoli una dichiarazione per rinnegare “il peccato di gioventù”. “È un libro in cui non ho mai creduto, un romanzo che ha delle grosse ingenuità e che ormai, anche come stile di scrittura, non mi appartiene più”. E sull’incontro con Enzo Siciliano: “Un mio amico che lavorava in un ristorante dove Enzo andava spesso, gli dette il mio romanzo. Che fu poi pubblicato da Polistampa”. Secondo lui, fu ritirato quasi subito dalle librerie. Pagliai afferma il contrario. E sostiene che “Touché” è un romanzo bellissimo, un capolavoro. E tiene a sottolineare: “A pochi giorni di distanza dalla morte di quello che è stato un importante intellettuale e un geniale talent-scout giova ricordare anche questa parte della sua vita, per non perdere di vista il contributo che Enzo Siciliano ha offerto alla città di Firenze e alla cultura italiana”. Per il periodo fiorentino, si riferisce agli anni coincidenti con la direzione del Gabinetto Viesseux (1995-2000). Nel luglio 1995, rifonda e dirige “Antologia Viesseux”, editore Polistampa, nata nel 1966 al tempo di Alessandro Bonsanti. E crea e dirige la collana letteraria “Biblioteca di Letteratura”, dove trovano posto Mino Maccari, Rolando Viani, Massimiliano Capati e lo stesso Grossi.
Data recensione: 03/07/2006
Testata Giornalistica: Corriere di Firenze
Autore: Riccardo Cardellicchio