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Alfredo è innamorato della mamma. Lei lo considera un surrogato del marito inetto e ripone aspettative smisurate nel suo futuro

Protagonista un bamboccione cresciuto in provincia che s’innamora di una prostituta

Alfredo è innamorato della mamma. Lei lo considera un surrogato del marito inetto e ripone aspettative smisurate nel suo futuro. Dall’asfissiante personalità materna Alfredo si lascia sottomettere fin dall’infanzia. Né, via via che cresce, riesce a liberarsi di tale sudditanza: su ogni sua scelta di vita pesa l’esigenza di non deludere le speranze della donna ideale. Sarebbe un caso classico da analista. Qualche anno sul lettino – magari a sciorinare i sogni adolescenziali di vagine dentate – e guarigione assicurata. Ma il protagonista di “Confessioni di un mammone italiano!” (Pagliai editore, euro 12), romanzo d’esordio del quarantenne fiorentino David Leone, non cerca terapie. Sceglie invece, per il lavoro, di esaudire le aspirazioni della mamma dandosi all’avvocatura, anche se vorrebbe essere scrittore. Mentre nell’amore nessuna donna gli pare all’altezza di quella che l’ha partorito.
Tuttavia non sa pensare che al sesso. Gradisce le prostitute. Per una di queste perde la testa. È un’ucraina appassionata di letteratura, seducente, dolce, positiva. Come in un melodramma ottocentesco, la traviata dal cuore grande e il giovane provinciale (del Chianti) devono separarsi. Sarà un caso che Alfredo si chiami come il tenore dell’opera di Verdi? Qui però a determinare l’allontanamento tra i due amanti non è il padre, bensì la “spietata determinazione” della madre che pretende di vedere il figlio accasato con una ragazza onesta. Goccia che fa traboccare il vaso: una catastrofe esistenziale per Alfredo, che gli accende il desiderio di rivolta: è la parte più efficace del libro.
Data recensione: 07/12/2013
Testata Giornalistica: La Repubblica
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