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La copertina è già un inno alla Fiorentina e a Firenze: il vecchio tram, forse un filobus, affollato, cartello destinazione stadio, in stampatello maiuscolo. Un’immagine in bianco e nero

Dopodomani alle 18 nell’Auditorium Attilio Monti della «Nazione», nel viale Giovine Italia 17 a Firenze, il nostro direttore Marcello Mancini presenterà il libro di Massimo Sandrelli «Viaggio nella Viola», Mauro Pagliai Editore. Condurrà Gianfranco Monti. Saranno presenti tutti i protagonisti della storia della Fiorentina. La copertina è già un inno alla Fiorentina e a Firenze: il vecchio tram, forse un filobus, affollato, cartello destinazione stadio, in stampatello maiuscolo. Un’immagine in bianco e nero, con la macchia volutamente viola, come un lampo di sole, del cappottino dell’ultimo ragazzo, che sale in corsa. Idealmente, c’è tutta Firenze su quel tram. Una copertina semplice e ricca di identità, non un campione, ma il popolo, un titolo che è allo stesso tempo una testimonianza individuale e un invito collettivo: «Viaggio nella Viola». E che si riallaccia alla descrizione che l’autore fa di se stesso: «Sono un ragazzo di curva ferrovia che, nel volgare della vita, ha fatto il giornalista e, seppure per pochi mesi, il dirigente della fiorentina». Ora che di anni ne ha qualcuno in più, quel ragazzo, nato in via de’ Neri, ha preso in mano i ricordi e gli appunti di oltre mezzo secolo e li ha messi in bella copia, in un volume che profuma di viola. Quell’ex ragazzo si chiama Massimo Sandrelli, e questo libro è il racconto della Fiorentina e della sua vita, sempre molto intrecciate. Da tifoso prima, da dirigente con Vittorio Cecchi Gori per un breve, tormentato periodo poi. Ma soprattutto da giornalista di razza. Le sue pagine sono una biografia di gruppo anche del giornalismo sportivo fiorentino. La sua carriera nei giornali, dal «brivido sportivo» al «nuovo» (anni settanta), la nascita de «la città», un giornale giovane e pieno di energia (inizi anni ottanta) l’apertura della redazione fiorentina di « repubblica» (fine anni ottanta), collegata con le vicende della squadra. E la sua lunga esperienza, all’inizio pioneristica, nell’emittenza privata, da radio libera Firenze (metà anni settanta) e telelibera Firenze, per proseguire con videomusic, canale 10 e rtv 38. Di mattina ci ritrovavamo in redazione, potremmo anche raccontarla così.» Perché lo abbiamo chiamato per cognome, Sandrelli, ma con lui, massimo, abbiamo lavorato per anni, anche se non vicini, fra radio, tv, giornali, e ne possiamo testimoniare il sentimento, oltre alla bravura professionale, che emergono bene, l’uno e l’altra, dal libro, con cui ha seguito e segue la fiorentina. Anche nei momenti meno facili. Ce lo ricordiamo, massimo, anche se nelle sue pagine non lo ha raccontato, pensiamo per pudore, con il capello di velluto come portafortuna anche nell’ultima, caldissima domenica di quel maggio del ’78 di passione, fino all’urlo liberatorio per il gol di Scanziani, benemerito. Questo suo libro, con presentazione del sindaco Nardella e prefazione di Mario Sconcerti, l’amico di sempre, è «una lunga intervista alla Fiorentina», come spiega Sandrelli. La parte storica, ripercorsa affetto e in modo puntuale , fa da premessa alla sostanza del racconto, quello in prima persona. Si spazia da hamrin alla parabola di Vittorio, dall’amicizia con de sisti e peci (era un appassionato delle cronache del mostro, Eraldo) al ricordo commosso di Manuela Righini. Dallo scherzo radiofonico per un finto sequestro di Antognoni al tentativo di riportare Baggio a Firenze. E gli studenti stranieri, da Bertoni a Batistuta, passando per il povero Socrates. Fino ad arrivare alla Fiorentina di Della Valle. Ci sono vittorie, delusioni, polemiche e feste (rare, purtroppo) di piazza, soprattutto uomini, donne, persone e personaggi. E che a un certo punto compaia anche la Romanina, storico «trans» delle Cascine, rientra nella descrizione del mondo viola e fiorentino. Fra le prime foto, oltre ai miti come Petrone e Bernardini, ci sono quelle dei magazzinieri Ernesto Paroli e «sghibbe». E questo dà il senso della famiglia viola, e della mano di Massino Sandrelli, nel raccontare il suo bel «viaggio nella viola». 
Data recensione: 17/11/2014
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Alessandro Fiesoli