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«In genere si va con i più forti oppure ci si rassegna con i più deboli. Ebbene noi fiorentini abbiamo scoperto una terza via: con orgoglio

«In genere si va con i più forti oppure ci si rassegna con i più deboli. Ebbene noi fiorentini abbiamo scoperto una terza via: con orgoglio si sta con la Viola». Si chiude così il libro di Massimo Sandrelli “Viaggio nella Viola” (Mauro Pagliai editore), e in queste poche parole c’è tutto il senso di una vita. La sua. Prima come tifoso, e poi come giornalista e dirigente. Sempre con la stessa passione e lo stesso amore per quella maglia. Un sentimento che non si è mai incrinato, nemmeno quando la storia si è messa di traverso. C’è la vita di Sandrelli in questo libro, e lui la racconta in modo leggero, senza mai esagerare, senza mai approfittare di queste pagine per sfogare vecchi rancori. La sua scrittura scorre veloce, attraversa gli anni della nascita della società con la precisione di uno storiografo, e poi le pagine diventano passione quando racconta il suo “io” tifoso, fino a trasformarsi in emozione quando l’introspezione viola si intreccia con la sua carriera di giornalista e di dirigente. È dolce e tenero il ricordo di Manuela Righini, sono cariche di rammarico le pagine che raccontano l’ultimo Vittorio.
La Fiorentina e Firenze, un legame indissolubile. Fa sorridere il ricordo della Romanina, vela gli occhi quella foto di Sghibbe. Chi c’era ricorda, chi non c’era può farsi trasportare da Sandrelli in un viaggio emozionale che ripercorre anche un pezzo di storia del giornalismo fiorentino. Dal Brivido Sportivo al Nuovo, dalla Città alla nascita della redazione fiorentina di Repubblica. E prima ancora Radio Libera, Telelibera, Videomusic, Canale 10, fino a Rtv38, l’ultima sfida. Per ora. Tante storie. Come le scuse, ormai tardive, a Rocco per un’intervista, la richiesta a Pupo per la sigla di una trasmissione (così nacque “Santa Maria Novella”), i colleghi di mille avventure. E l’amicizia con Mario Sconcerti, con cui è arrivato alla Fiorentina. Un libro che si legge tutto d’un fiato, impossibile da raccontare perché in ogni pagina c’è una storia, un aneddoto, un personaggio, un retroscena. Una lunga chiacchierata con tutti i personaggi incontrati in quaranta anni di carriera. O più semplicemente, come scrive Sandrelli, «un’intervista alla Fiorentina lunga una vita».
Data recensione: 14/11/2014
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Giuseppe Calabrese