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Veneziana, colta, indipendente, imprenditrice, poliglotta. Rosalba Carriera (Venezia 1673-1757) era considerata già in vita la pittrice più famosa del suo tempo

Colta, indipendente, poliglotta, contesa dalle corti d’Europa Nella bottega della Carriera la prima sorellanza tra artiste

Veneziana, colta, indipendente, imprenditrice, poliglotta. Rosalba Carriera (Venezia 1673-1757) era considerata già in vita la pittrice più famosa del suo tempo. Mentre i sovrani europei si contendevano le sue miniature e i suoi pastelli, lei corrispondeva in francese e inglese con i suoi committenti. Unica artista straniera a essere ammessa nel 1720 all’Accademia reale francese di pittura e scultura, si lamentò per la collocazione, a suo avviso in un posto poco “visibile” rispetto ad altri “colleghi”, del suo autoritratto inviato al gran principe Ferdinando ’de Medici e ancora presente agli Uffizi nella raccolta degli Autoritratti d’artisti. Una donna sulla cui arte piovevano lodi da tutta Europa e che stupiva anche per la singolarità della sua vita privata. “Un errore bizzarro della natura” per chi vedeva l’arte, la vera arte, solo appannaggio degli uomini. Così straordinaria e consapevole di sé, Rosalba, da non sottrarsi al più trito dei luoghi comuni sulle zitelle: brava sì, ma brutta. Non avrebbe potuto spiegarsi altrimenti il fatto che fosse rimasta ostinatamente nubile, che viaggiasse sola e sola decidesse per chi lavorare, che prendesse soltanto donne ad aiutarla nel suo laboratorio a Venezia. Un’autonomia che doveva sembrare una ben grande stranezza ai contemporanei per i quali una donna non maritata, né sottoposta ad altra autorità maschile, ma anzi fattasi ella stessa capo della propria famiglia, restava pur sempre un’anomalia. L’artista Carriera, la donna, il suo successo e le sue relazioni familiari, i suoi dipinti e il suo ricchissimo carteggio sono per l’appunto al centro del saggio della studiosa Angela Oberer, ricercatrice di Storia dell’arte e docente universitaria, intitolato “Rosalba Carriera e le sue sorelle” edito da Mauro Pagliai Editore. Un volume che esplora la sua complessa identità, i rapporti con le sorelle Giovanna e Angela (tutte artiste), la capacità di costruire e coltivare una rete di rapporti al femminile con altre artiste del momento come Luisa Bergalli e Felicita Sartori, il mondo in cui si mosse fino alla fine, perfino una volta persa la vista. Il suo autoritratto esposto agli Uffizi è ancora un unicum nella storia dell’arte.
Data recensione: 08/09/2014
Testata Giornalistica: Il Gazzettino
Autore: Nicoletta Canazza