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Il celebre gol di mano di Maradona all’Inghilterra nel Mundial messicano del 1986 è tuttora il simbolo della “furbata” nella storia dello sport

Il celebre gol di mano di Maradona all’Inghilterra nel Mundial messicano del 1986 è tuttora il simbolo della “furbata” nella storia dello sport. Eppure, non è assurto a simbolo negativo in assoluto e rivedendolo, non suscita l’indignazione che forse meriterebbe. Anzi, l’occhio si posa quasi benevolo su quella manata di sinistro che, vista da lontano, sembra davvero una testata.
“È stata un po’ la testa di Maradona e un po’ la mano de dios” commenterà poi Diego Armando con aria da guitto. E gli sportivi gli concederanno un’indulgenza praticamente unanime, di quelle che si concedono con una strizzatina d’occhio.
Ma di marachelle sportive ce ne sono anche altre e, con stile ironico e incalzante, ce le ricorda Fabio De Santis nel suo ultimo lavoro: “Fatti di Gloria. Miracoli e truffe sul podio”, Mauro Pagliai Editore. Ci racconta di quelle finite decisamente male e pagate salatissime, come nel caso di del fioretto truccato del pentathleta sovietico Borys Onyščenko; ci fa tuffare indietro nel tempo, nell’atmosfera un po’ da Belle Époque e un po’ da sagra paesana delle Olimpiadi di Saint Louis del 1904, quando Fred Lorz tagliò per primo il traguardo della maratona dopo essersi macinato, senza sudare, quasi venti chilometri in campagna a bordo di una carretta.
Assieme alle marachelle, ai raggiri e agli sgambetti, Fabio De Santis ci accompagna anche in una rassegna di autentici miracoli e sorprese della storia sportiva, che siano frutto della fortuna più sfacciata oppure di una inossidabile determinazione. Così, ritroviamo Michael Chang, il giovanissimo tennista americano di Taipei che nel 1989 conquistò inaspettatamente il Roland Garros; ritroviamo la nazionale a stelle strisce di hockey su ghiaccio, vincitrice dell’oro olimpico di Lake Placid del 1980, dopo aver superato lo squadrone corazzato sovietico in una semifinale che diventerà un film; il calciatore haitiano Manno Sanon, eroe quasi per caso nel mondiale del 1974; e la favola del Nottingham Forest, che da cenerentola di seconda divisione arrivò a diventare reginetta del calcio europeo alla fine degli anni Settanta.
In “Fatti di gloria”, troviamo tutto questo, e per dirla con parole dell’autore:
“Espedienti, inganni, stratagemmi, trucchi, ribalderie, come lato oscuro che tutto avvolge. Mirabilie, prodigi e prestigi, come bagliori di salvezza effimera e fugace che squarcia l’oscurità”.
Data recensione: 25/05/2013
Testata Giornalistica: Sport Vintage
Autore: Giuseppe Ottomano