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Il libro parte dal presupposto che un’opera d’arte viene recepita come tale solo se rispetta certe proporzioni canoniche per cui “creare significa misurare”

Il libro parte dal presupposto che un’opera d’arte viene recepita come tale solo se rispetta certe proporzioni canoniche per cui “creare significa misurare”. Queste proporzioni sono le stesse che governano l’universo e si riscontrano nei principali monumenti creati dall’uomo in varie epoche, luoghi e culture. Spicca la cosidetta “sezione aurea”, ossia il rapporto espresso dal numero irrazionale 1,618, che mette in relazione proporzionale varie parti di un edificio. Per dimostrare questo assunto, l’autore ripercorre, metro alla mano, la storia dell’architettura dalle origini al Rinascimento. Quelle che sembrano le stravaganze di una mente matematica conquistano l’attenzione pagina dopo pagina, fornendo un punto di vista tanto inedito quanto plausibile sull’interpretazione “scientifica”, più precisamente geometrica, di tante espressioni dell’arte e del lavoro umano.
Data recensione: 06/01/2013
Testata Giornalistica: Antiquariato
Autore: ––