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«Non è stato facile scrivere della mia terra per il fatto che spesso ciò che abbiamo a portata di mano ci appare scontato».

«Non è stato facile scrivere della mia terra per il fatto che spesso ciò che abbiamo a portata di mano ci appare scontato». Così la scrittrice grossetana Dianora Tinti presenta la novità di “Storia di un manoscritto”, suo romanzo fresco di stampa (sempre con Mauro Pagliai Editore) per la prima volta ambientato in Maremma. Se è nuova l’ambientazione, l’ultima fatica letteraria di Dianora conserva però un tratto distintivo dei due romanzi (“Il pizzo dell’aspide” e “Il Giardino delle esperidi”) con cui l’autrice si è fatta conoscere e apprezzare, ossia l’esplorazione dell’animo umano. Del resto «i sentimenti – osserva – sono l’unico scoglio al quale gli uomini si possono aggrappare nel mare della vita. Quando si vanno a toccare le corde del cuore siamo tutti uguali, donne e uomini, giovani e vecchi, ricchi e poveri».
Data recensione: 27/06/2012
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––