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Firenze, 5 apr. - (Adnkronos) - “Un romanzo di altissimo livello letterario, denso di significati simbolici”. Così Lorenzo Pavolini ha definito l’ultimo lavoro di Angelo Mainardi

Firenze, 5 apr. - (Adnkronos) - “Un romanzo di altissimo livello letterario, denso di significati simbolici”. Così Lorenzo Pavolini ha definito l’ultimo lavoro di Angelo Mainardi, intitolato “La superiorità del topo” (Mauro Pagliai Editore, pp. 216, euro 8), lodandone “la scrittura lucida e ferma e la capacità di passare dalla dimensione privata a quella storico-politica”. L’opera ha convinto l’editore fiorentino Pagliai a coinvolgere Mainardi in un ambizioso progetto narrativo.
Lo scrittore romano, esordito nel 1986 con il romanzo “La stanza chiusa” (premio Mondello opera prima), apprezzato da personalità quali come Renato Minore, Corrado Augias e Walter Mauro, traduttore di Apollinaire, Jarry, Crevel e Schwob, ha infatti assunto la direzione della collana «Biblioteca di Letteratura» di Pagliai. Fondata nel 2000 da Enzo Siciliano, la serie affiancherà ad affermati narratori come Riccardo Nencini, Pietro Grossi o Alfonso Lentini, i classici del Novecento italiano (l’editore, già apprezzato per la pubblicazione delle opere di Antonio Pizzuto, ha recentemente ristampato “Il naufragio dell’Andrea Doria” di Aldo Rosselli) e una selezione di originali nuove proposte.
“La superiorità del topo” è la storia drammatica di un uomo immerso nelle fosche luci del Potere della nostra epoca, dove l’apparizione angosciante del roditore rivela significati metaforici. In pagine razionali e cerebrali l’uomo arriva a sovrapporsi, a identificarsi con le sue passioni, quelle più abiette e inconfessabili, con la sua sfera più intima e istintuale, che conduce all’incesto, alla sopraffazione, alla violenza, all’omicidio. Cosa simboleggia il topo? È un nemico oscuro ed estraneo oppure una forza ambigua, di attrazione e repulsione, capace di penetrare nel profondo fino a corrompere l’anima?
Data recensione: 05/04/2012
Testata Giornalistica: Adnkronos
Autore: ––