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Firenze, 15 feb. - (Adnkronos) - ‘Mi ossessionano le linee dei volti, i tagli degli occhi, i disegni morbidi delle ombre tra i pini. Alberi come samurai, che fronteggiano il mare, impavidi e forti.

Firenze, 15 feb. - (Adnkronos) - ‘Mi ossessionano le linee dei volti, i tagli degli occhi, i disegni morbidi delle ombre tra i pini. Alberi come samurai, che fronteggiano il mare, impavidi e forti. Lascio che lo splendore scenda lentamente dentro di me, goccia a goccia. Più spesso il gorgo mi afferra. Strani echi, strane spiagge, una cesoia le striscia a metà. Suona una musica, lamento lontano e inafferrabile’. Uscirà a marzo, in occasione del primo anniversario del terremoto e dello tsunami che hanno afflitto il Giappone, il romanzo d’esordio nella narrativa per adulti di Francesca Bani.  La scrittrice, già conosciuta per una serie di fantasy per ragazzi, è nata a Livorno nel 1973 ma ha molto viaggiato prima di stabilirsi a Roma, dove oggi lavora come giornalista scrivendo di politica e cinema. ‘Il pianto dei ciliegi. Un amore a Tokyo’ (pp. 96, euro 6,50) è una storia di forte pathos ambientata nella terra del Sol Levante ai tempi della sciagura che ha causato migliaia di vittime e danni incalcolabili. L’opera è stata inserita nella giovanile collana ‘F30’ da quell’editore Pagliai che nel 2000 pubblicava il primo romanzo di Pietro Grossi ‘Touche’.
Rina e Akito sono giovani e inconsapevoli. Lei è un’insegnante di lingue trasferitasi in Giappone, lui l’erede di una famiglia rigida e tradizionale. S’incontrano e s’innamorano in una Tokyo moderna e luminosa, ma i tragici eventi del marzo 2011 incombono sulle loro vite. Francesca Bani ha raccontato una storia di ambientazione suggestiva, una favola sul tema del perdersi e ritrovarsi ricca di riferimenti alla cultura orientale, dalle antiche tradizioni fino ai manga e alle band musicali giapponesi, che può offrire ai lettori di ogni età il primo approccio verso un mondo affascinante e sempre più vicino a noi. Con una scrittura nitida, e allo stesso tempo venata di profondo lirismo, l’autrice getta uno sguardo sulle vite di due ragazzi contemporanei, le cui vicende diventano simbolo di un incontro tra culture, un ponte tra Estremo Oriente e Occidente. Un racconto drammatico e allo stesso tempo denso di speranza, in pagine che, come osservato dallo scrittore Paolo Ciampi, ‘trasmettono emozioni come una musica orientale’.
Data recensione: 15/02/2012
Testata Giornalistica: Adnkronos
Autore: ––