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È difficile definirlo, Alfonso Lentini. Bellunese di Sicilia, residente a Mussoi (prima viveva a Ponte), poeta, saggista, scrittore, artista a tutto tondo che sfugge dalla regolarità del reale e predilige l’incongruo

È difficile definirlo, Alfonso Lentini. Bellunese di Sicilia, residente a Mussoi (prima viveva a Ponte), poeta, saggista, scrittore, artista a tutto tondo che sfugge dalla regolarità del reale e predilige l’incongruo, le atmosfere oniriche e i personaggi ambigui. Nei suoi romanzi gioca con le parole, nelle sue poesie «oggettuali» le fissa e le assembla in forme nuove. L’irregolarità è la cifra stilistica della sua arte, lui la porta a spasso tra le pagine dei suoi libri e la fissa nelle sue sculture, la declina in una lingua stravolta, la impasta con i suoi personaggi, la fa metafora di una realtà che non sta più insieme, che si sfarina inesorabile sotto il peso del non senso. In «Luminosa signora», il suo ultimo romanzo in uscita è la trama stessa a farsi irregolare, correndo sullo sfogo emotivo di una lettera d’amore a una misteriosa signora.
Come nascono le idee per le trame dei romanzi?
«Per mia fortuna non sono uno scrittore di professione, dunque ho il vantaggio di poter lavorare con la massima libertà. Cerco di seguire un mio personale percorso di ricerca che ruota grosso modo intorno al tema dell’irregolarità. Irregolare, per esempio è la storia del “bellunese di Patagonia”, protagonista di un mio precedente libro, che per motivi politici è costretto ad abbandonare l’Argentina, la terra dov’è nato, e “ritorna” a Belluno, che è la terra dei suoi antenati, ma che lui non ha mai visto. Così come irregolare, deformato, stravolto persino dalla lingua è il mondo del Sud rappresentato in “Cento Madri”»
Perché il tema dell’irregolare torna così frequentemente nelle sue opere?
«Il fatto che io sia così attratto dal tema dell’irregolarità sicuramente ha a che fare con alcune mia esperienze personali essendo, fra l’altro, un immigrato dalla Sicilia che per forza di cose mantiene un rapporto complesso con le proprie radici e con l’ambiente in cui ha deciso di vivere. C’è irregolarità anche nella mia esperienza artistica, segnata da questo oscillare fra i due piani della scrittura e dell’arte visiva».
Domani alle 20.30, all’Insolita Storia in via Zuppani a Belluno, Rita Scafi e Marco Valentino proporranno una performance dal titolo “Madri, lune e mongolfiere”, ispirata proprio a “Cento Madri”.
Data recensione: 14/09/2011
Testata Giornalistica: Il Gazzettino
Autore: Alessia Trentin