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Zlatan Ibrahimovic, proprio come quella vecchia pubblicità, è un uomo che non deve chiedere mai. Con i suoi piedi numero 47 (taluno favoleggia siano ancora più lunghi)

In allegato con il Giorno un appassionante ritratto a tutto tondo, con la prefazione di Mino Raiola, di un genio di lungo corso del calcio mondiale

Zlatan Ibrahimovic, proprio come quella vecchia pubblicità, è un uomo che non deve chiedere mai. Con i suoi piedi numero 47 (taluno favoleggia siano ancora più lunghi) può fare e ottenere quello che vuole. Bandiera di se stesso, Zlatan non ha mai paura di guardare in faccia al futuro e di cambiare squadra o pelle. In campo è un feticcio temuto e anche, a volte, detestato a lui non interessa essere simpatico a tutti i costi e questa sua ruvida genuinità lo rende davvero unico nel panorama del calcio del Trezo Millennio. Il nostro Giulio Mola, dopo il successo dello scorso anno con «Mou!», cronistoria appassionata del tecnico che ha cambiato per sempre i destini dell’Inter, torna con accattivante estro biografico alla monografia sportiva: «Ibracadabra, magie e follie di Zlatan Ibrahimovic, collezionista di scudetti» (144 pagine per i tipi di Mauro Pagliai, euro 9.90 in allegato con il Giorno) è un saporoso e croccante ritratto di un calciatore di implacabile eccellenza: dovunque lo porti il cuore, il portafogli e il suo abilissimo agente non segreto (il mitico Mino Raiola, che ha firmato un’affettuosa, intensa prefazione) Ibrahimovic colleziona scudetti, costante aurea che è un unicum invidiatissimo. Mola, con grande senso del ritmo narrante e del tempismo cronachistico, ricostruisce le tappe salienti della carriera di Ibra, ma il libro è tutt’altro che una pedissequa agiografia delle gesta dello svedese-bosniaco che ama tutti e quattro i punti cardinali perché da ciascuno ha saputo avere il meglio, riconoscendosi sempre figlio del vento, al di là di ogni bandiera. A corollario del croccante florilegio di aneddoti – dalla partita allo spogliatoio, dalle ramblas di Barcellona alle frescure prealpine di Milanello – Mola propone un frasario essenziale ma colorito dello Zlatan più corrivo. Come quella volta che non ci pensò su un secondo a mandare al diavolo Arrigo Sacchi...
Data recensione: 12/07/2011
Testata Giornalistica: Il Giorno
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