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«Ho deciso di destinarti ad altro incarico, per il tuo bene e per quello dell’azienda. È questione di giorni. Ho già dato mandato all’ufficio personale di formalizzare gli atti».

«Ho deciso di destinarti ad altro incarico, per il tuo bene e per quello dell’azienda. È questione di giorni. Ho già dato mandato all’ufficio personale di formalizzare gli atti». È con uno “spostamento”, più simile a una retrocessione, che inizia l’incubo della quarantenne Martina, lavoratrice capace, autonoma e rispettata che si ritrova di punto in bianco costretta nella morsa del mobbing. Nel suo romanzo “Martina va alla guerra”, che sarà presentato oggi alle ore 18.30 alla libreria Edison, (Mauro Pagliai Editore, pp. 336, euro 15) Antonella Manzione, avvocato, impegnata da vent’anni ai vertici degli enti locali nella difesa dell’etica e della legalità, affronta questo tema terribile e attualissimo senza paura di tratteggiarne i lati più crudi e sconvolgenti. Ossia quello del mobbing. Martina, dopo alcuni contrasti con il nuovo capo, viene rimossa dal suo incarico, spostata di ufficio, allontanata dai vecchi colleghi. Punita per aver “contrastato la politica aziendale”, o più probabilmente perché donna al potere in un ambiente ancora troppo coniugato al maschile...
Data recensione: 12/04/2011
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––