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Il secondo libro di una collana editoriale che della cucina fa il suo punto forte è un giallo. La collana si chiama «I non ricettari» e se l’è inventata l’editore fiorentino Mauro Pagliai: cucina da assaporare con la mente prima ancora che con il palato

Dall’editore fiorentino Pagliai, cucina da assaporare con la mente, in una collana che mette insieme thriller e buona tavola
Il secondo libro di una collana editoriale che della cucina fa il suo punto forte è un giallo. La collana si chiama «I non ricettari» e se l’è inventata l’editore fiorentino Mauro Pagliai: cucina da assaporare con la mente prima ancora che con il palato. Sin dal formato una proposta originale, per riscoprire il piacere intellettuale ed estetico del mangiare (e bere) bene, senza limitarsi a istruzioni, didascalie, tempi, ingredienti e dosi. Il cibo non è mera preparazione ma idea, emozione, ispirazione di racconti, romanzi, poesie, per non parlare della musica e delle arti figurative. È ricordo, pensiero, fantasticheria prima ancora che materia commestibile, per quanto squisita. Ed ecco quindi una letteratura da far venire l’acquolina in bocca: prima diletta lo spirito e poi presenta qualche nuovo piatto o svela piccoli segreti rendendo più appetitosi quelli di tutti i giorni.
Secondo volume della collana, un thriller firmato da Andrea Gamannossi. Non c’è rosa senza spine, si dice. Del resto i fiori, generalmente simbolo di amore e tenerezza, sono spesso associati anche alla morte (basti pensare alle corone nei funerali). Ed è proprio dal binomio “amore e morte” che lo scrittore di noir Gamannossi è partito per costruire Sangue di rose (pp. 80, euro 6,50), edito da Mauro Pagliai nella collana “I non ricettari”: tre agghiaccianti racconti thriller e 13 ricette a base di fiori più un’ appendice botanica, con l’obbiettivo di stuzzicare il palato e togliere il respiro.
In Sette rose rosse, un misterioso trentenne con occhi verdi e un viso d’angelo sceglie i fiori più belli per la sua Miriam. A lei è legato da un amore speciale, qualcosa di radicale, e forse di molto pericoloso... Un po’ come lo strano attaccamento che il protagonista di I fiori di Alice prova per la sua nuova pianta: quando essa sta per morire, l’unico modo per salvarla sarà un atto di amore estremo quanto spaventoso. Anche il killer de I delitti dei fiori percorre il labile confine tra attaccamento e follia: sulle sue tracce, il capitano Amelia dovrà interpretare le scene di alcuni omicidi molto particolari. Dopo la paura, però, la buona tavola: tredici ricette a tema, dal carpaccio alle orchidee ai fagottini alle primule, passando per il risotto fragole e rose, piatti facili da preparare e non provarli sarebbe un delitto.
Data recensione: 09/03/2011
Testata Giornalistica: L’Espresso food&wine
Autore: David Fiesoli