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La vis letteraria, probabilmente, ce l’ha da tempo nelle corde. Tanto che ha già pubblicato alcuni libri dedicati al diritto. Ma vuoi mettere il sogno, comune a molti, di vedersi pubblicare un romanzo? Quel sogno per Antonella Manzione, comandante vicario

La vis letteraria, probabilmente, ce l’ha da tempo nelle corde. Tanto che ha già pubblicato alcuni libri dedicati al diritto. Ma vuoi mettere il sogno, comune a molti, di vedersi pubblicare un romanzo? Quel sogno per Antonella Manzione, comandante vicario presso la Polizia municipale di Firenze, con trascorsi in altre città, Pietrasanta inclusa, si è finalmente realizzato. L’incipit romanzesco si intitola «Martina va alla guerra», Mauro Pagliai editore, 15 euro il prezzo di copertina che, guarda caso, tratta il delicato tema del mobbing.
E qui tornano in mente le controversie in terra di Pietrasanta, dove Manzione ha vissuto prima gioie, incarichi di indubbio prestigio, e dolori, gli scontri con l’ex sindaco Massimo Mallegni, le accuse incrociate con tanto di appendice giudiziaria ancora in corso. Chi ha già sfogliato le 336 pagine del libro, e noi non siamo al momento fra questi, dice di avere in parte ritrovato nelle ambientazioni legate al processo penale, quelle situazioni di disagio, presunte o reali sarà un tribunale a stabilirlo, che avrebbero caratterizzato un decennio di vita amministrativa e non pietrasantina. Anche se poi, sempre nel contesto del romanzo, non vi è alcun accenno alla vita comunale vera e propria. Al di là dei riferimenti alla realtà o ancora alla licenza artistica dell’autrice, sta di fatto che «Martina va alla guerra», qualche elemento di discussione, sicuramente, lo porterà in dote. Del resto nel romanzo la protagonista, Martina appunto, è una donna che, al vertice della carriera, si ritrova a fare il bilancio di una vita.
«Il tremendo tema del mobbing è visto dall’angolazione di chi cerca in se stessa e nel proprio passato la causa di ogni fallimento. Nel ritrovamento della pace, Martina – si legge nella presentazione del romanzo – capisce il senso della sua missione e riconquista la sua serenità».
Temi caldi e velenosi, dunque, che hanno appassionato in passato, sia pure con sfumature diverse, la città: adesso resta da capire se l’appeal oggi è ancora tale e se ci sarà la corsa all’acquisto del libro.
Data recensione: 05/01/2011
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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