chiudi

«Quando lessi il Secolo breve 1914-1991 di Hobsbawm mi colpì la seguente affermazione: il mutamento sociale più notevole e di più vasta portata del XX secolo, quello che ci taglia fuori per sempre dal mondo del passato, è la morte della classe contadina

Attraggono persone sole, deluse dalla fede o dal mondo, offrendo speranza, crescita e liberazione dai vincoli terreni. I loro leader hanno nomi altisonanti, sono spesso venerati come divinità e raccolgono gli accoliti invere e proprie organizzazioni. Maddalena Masutti, originaria di Caneva e residente a Pordenone, racconta nel suo libro “E l’acqua fiorì” (Mauro Pagliai editore) l’illusione dorata delle sette religiose. Lei stessa, ex suora, è passata dalla teologia a Scientology.
«Quando lessi il Secolo breve 1914-1991 di Hobsbawm mi colpì la seguente affermazione: il mutamento sociale più notevole e di più vasta portata del XX secolo, quello che ci taglia fuori per sempre dal mondo del passato, è la morte della classe contadina. Conosco la classe contadina – spiega Maddalena Masutti – per essere nata a Caneva, in una famiglia di piccoli proprietari terrieri». L’industrializzazione cresceva, le estensioni di terreno limitate venivano escluse dalle sovvenzioni statali per la modernizzazione: molti piccoli proprietari emigravano. «Mi imposi subito il dovere – prosegue Masutti – di scrivere, di ricordare i nostri lavoratori della terra », consolidando l’appartenenza al mondo contadino. Ne nasce un libro, una fiction, un racconto tratto dalla realtà «che riproduce una vita, tante vite». Non si può parlare dei contadini «senza ricordare l’istruzione religiosa riservata alla gente delle campagne, il legame con la Chiesa, la centralità della religione». Maddalena Masutti è stata suora, chiamata a lavorare all’archivio segreto in Vaticano: «L’interesse per la religione mi è rimasto anche dopo l’uscita dal convento francescano. Un’uscita non voluta, ingiustamente imposta dalle esigenze di potere di una comunità piccola e fatta solo di donne e non certo per cattiva condotta». All’archivio segreto Maddalena Masutti era stata chiamata dal postulatore della causa di beatificazione di Giovanni XXIII: «In un assembramento di sole donne – spiega – non mancano gelosie. La mia generale era sostanzialmente gelosa di quello che facevo. O emergeva lei o io: venni sacrificata. Non s’accettava che qualcuna, sulla scia del concilio Vaticano II, guardasse avanti. Per due anni ho lottato, ma venni cacciata». La sua vita, sempre alla ricerca di Dio, l’ha portata dapprima alla facoltà di teologia, rifiutando «la mentalità chiusa degli accademici», quindi il convento. Laureata in storia e filosofia alla Cattolica di Milano, ha viaggiato a lungo, arrivando a conoscere dall’interno sette e movimenti spirituali in varie parti d’Italia e all’estero, non ultima Scientology, la controversa organizzazione ispirata alle teorie di Hubbard, da cui riuscirà ad allontanarsi dopo mesi. «Nel mio percorso – spiega – mi sono imbattuta in molte ondate di novità, spesso di infatuazioni dai nomi attraenti e dai contenuti ambigui. Dall’esterno le chiamiamo sette, loro non vogliono sentirsi assegnato questo appellativo ». Frequentando movimenti new age e para-religiosi per motivi di studio, la scrittrice (già apprezzata insegnante anche al liceo Grigoletti di Pordenone) si è posta alcune domande, tra le quali come si spiega l’enorme fascino esercitato dalle sette su gente di ogni ceto sociale. Le sette, spiega, «soddisfano il bisogno di appartenenza, di sognare prospettive illusorie. Ma soprattutto di avere un Dio alla propria portata, creato su misura». La conclusione: «Ho sempre cercato di capire – spiega Maddalena Masutti – se tra le cause della morte della classe contadina si deve includere la perdita del senso di Dio che le era connaturato. Sono rimasta cristiana, cattolica, praticante».
Data recensione: 24/12/2010
Testata Giornalistica: Messaggero Veneto
Autore: Enri Lisetto