chiudi

«Il corpus penniano su cui lavorare lecitamente ed utilmente - notava nel 1956 Pier Paolo Pasolini - è ancora tutto sparso per le riviste». La raccolta di dieci saggi di Elena Gurrieri Quel che resta del sogno, edito da Pagliai, contribuisce a colmare le

«Il corpus penniano su cui lavorare lecitamente ed utilmente - notava nel 1956 Pier Paolo Pasolini - è ancora tutto sparso per le riviste». La raccolta di dieci saggi di Elena Gurrieri Quel che resta del sogno, edito da Pagliai, contribuisce a colmare le lacune che persistono ancora oggi su Sandro Penna. La produzione più significativa del poeta si colloca negli anni trenta, in pieno clima ermetico, ma se ne distacca per il linguaggio, prendendo le distanze dal lessico allora in voga, volutamente difficile, elitario, caratterizzato da uno spirito analogico. Penna si colloca invece sulla linea di Umberto Saba, con cui ha un incontro decisivo nel 1929. Decisiva per lui è anche la frequentazione fiorentina degli artisti del Caffè Le Giubbe Rosse. La pubblicazione della Gurrieri è il risultato di venti anni di studi sul poeta perugino, un lavoro critico incentrato su documenti rari, inediti, sconosciuti, che testimoniano il tenace amore letterario della studiosa per un autore forse poco celebrato. Tra le novità vi sono le recensioni di opere rimaste sconosciute e l’attenta analisi dello scambio epistolare tra Penna e Montale.
Data recensione: 05/05/2010
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Michele Brancale