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Giovedì sera presso il Centro Culturale Biblì di via dei Fienaroli a Trastevere ha avuto luogo una iniziativa dedicata ai rapporti tra le culture dei paesi scandinavi ed all’apporto che questi hanno trasmesso all’Europa nell’ultimo secolo.

Gli ambasciatori di Svezia e Finlandia a Roma e lo studioso Bruno Argenziano hanno fatto conoscere al pubblico italiano le opere di Edith Sodergran ROMA - Giovedì sera presso il Centro Culturale Biblì di via dei Fienaroli a Trastevere ha avuto luogo una iniziativa dedicata ai rapporti tra le culture dei paesi scandinavi ed all’apporto che questi hanno trasmesso all’Europa  nell’ultimo secolo.   Pauli Makela (ambasciatore di Finlandia) e Anders Bjurner (ambasciatore di Svezia) hanno introdotto la serata sottolineando proprio i rapporti fortissimi tra Svezia e Finlandia e il continuo scambio che la vita di questi paesi ha con quella europea nel suo complesso. La serata è stata dedicata alle opere di Edith Sodergran, autrice di poesia che all’inizio del ’900 rappresentò la tradizione letteraria scandinava e la sua vicinanza alla natura e alla sensibilità fisica verso l’ambiente che costituisce i paesi nordici, ma sviluppò anche la ricerca che stava portando le arti europee verso l’espressionismo, partendo dagli elementi più avanzati dell’impressionismo e del simbolismo che dalla cultura tedesca e mitteleuropee si erano irradiati nel nord del continente ma anche in parte dell’est. L’autrice alle cui opere l’evento è stato intitolato ("Notturno ed altre poesie" è stato curato da Bruno Argenziano, studioso italiano che vive in Svezia da lunghi anni e che ha insegnato per gran parte della sua vita e fatto conoscere in Italia la letteratura svedese) era nata a San Pietroburgo, ed era finlandese ma conosceva bene la Svezia e la lingua svedese, apparteneva ad entrambe le culture. Gli ambasciatori delle due nazioni hanno voluto ricordare il ruolo dei diritti linguistici, svedese, finlandese, sami. "La natura - hanno spiegato i promotori della iniziativa citando l’autrice al centro del dibattito - respira per noi in tutti i colori che si trovano vicino all’artico", il dialogo ha toccato molto dello sforzo che gli scrittori del nord hanno messo in atto per adeguare la lingua, spesso conoscendone bene più di una, alle sensazioni che la vita a contatto con la natura, le montagne e i boschi matura nelle persone che abitano i luoghi. Argenziano ha citato Max Plank, laddove afferma che "scienza significa ininterrotti passi avanti verso un traguardo che l’intuizione può far sua, ma che l’intelletto non può mai comprendere completamente" per sottolineare il suo attaccamento al patrimonio umanistico scandinavo, che ha contribuito a tradurre in italiano e promuovere. Caroline Wiksell ha letto i versi in lingua svedese. La raccolta curata da Argenziato è stata pubblicata in Italia dall’editore Mauro Pagliai.  I finnosvedesi, secondo la ricerca portata avanti da Argenziano furono tra i primi a comprendere quei mutamenti culturali che significavano non solo uno sviluppo artistico attraverso le avanguardie, ma anche il segno del bisogno di libertà in una città come San Pietroburgo, dove l’assolutismo russo comprimeva i protagonisti di una scena intellettuale che era fortemente cosmopolita, in senso europeo. La tradizione messianica della religiosità russa però, sopravvivendo sotto altra forma nel laicismo di questi scrittori, dava a sua volta un contributo di entusiasmo ai progressi artistici. Un dibattito attuale da più di un punto di vista laddove ci troviamo in una Unione Europea (ed in una Europa anche al di fuori dei 27) che trova nella capacità di integrazione reciproca la frontiera della sua riuscita ed in un periodo che vede non solo la Svezia alla presidenza del processo di unificazione ma l’accelerarsi dei rapporti con tutta l’area a nord, l’Islanda infatti ha recentemente espresso l’intenzione di entrare a far parte del progetto comunitario.
Data recensione: 26/09/2009
Testata Giornalistica: Dazebao
Autore: Aldo Ciummo