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Giovedì 18 giugno a Milano alle 17.30 la sala Conferenze del Museo del Risorgimento ospiterà la presentazione del libro “Le vene aperte del delitto Moro” (Mauro Pagliai) a cura di Salvatore Sechi.

Roma, 16 giu (Velino) - Giovedì 18 giugno a Milano alle 17.30 la sala Conferenze del Museo del Risorgimento ospiterà la presentazione del libro “Le vene aperte del delitto Moro” (Mauro Pagliai) a cura di Salvatore Sechi. Interverranno Antonio Carioti, Gianni Cervetti, Ugo Finetti, Fernando Orlandi, Vladimiro Satta. Il libro riesplora domande vecchie e nuove rimaste senza risposta. Vi hanno collaborato un protagonista come l’onorevole Franco Mazzola, sottosegretario con delega sui servizi segreti alla presidenza del Consiglio dei governi Craxi e Cossiga; due dei maggiori studiosi delle Br come Marco Clementi e Vladimiro Satta; un esperto di storia dell’Europa orientale come Fernando Orlandi; uno storico della sinistra rivoluzionaria italiana e del delitto Moro come il professor Richard Drake; due esperti di terrorismo come Gabriele Paradisi e Roberto Bartali e infine il magistrato Luigi Carli che dal 1979 al 1983, insieme alla Digos e ai Carabinieri di Genova, indagò sulla cellula genovese delle Br, contribuendo al suo smantellamento. Tutti questi contributi affrontano sotto luci particolari e diverse lo stesso scomodo tema, esponendo tesi nuove e offrendo documenti inediti. Il pm Carli ad esempio evidenzia le connotazioni umane e politico-ideologiche dei componenti della colonna genovese, rivelatisi come i più convinti assertori della lotta armata e del ruolo militare delle Br.
I brigatisti genovesi furono per lo più dei giovani o dei giovanissimi, in prevalenza di estrazione borghese, di provenienza universitaria o studentesca. Dalla fallace convinzione di credersi parte di una struttura apparentemente invincibile e imprendibile, precipitarono nello sconforto e nella disperazione quando - nello spazio ristretto delle loro celle - furono costretti a prendere coscienza delle proprie azioni, giungendo alla condivisa decisione di pentirsi e di collaborare con gli inquirenti. Ciò ha permesso di svelare in giudizio anche i segreti più gelosi dell’organizzazione e particolari investigativi che neppure le indagini più accurate avrebbero potuto, da sole, evidenziare. Inizialmente una sorta di “succursale” per le colonne torinesi e milanesi, quella genovese assunse una fisionomia propria e peculiare, distinguendosi soprattutto per la forte vocazione militarista ed elitaria e per l’adesione totale ai principi della lotta armata. Carli ricostruisce le tappe dell’inchiesta che portò all’identificazione e all’arresto di quasi tutti i componenti dell’organizzazione eversiva, nonché all’individuazione dei partecipi alle varie azioni criminose a essa ascrivibili. Fra queste, il sequestro dell’armatore Costa, l’uccisione del dirigente della Squadra politica della questura di Genova, Antonio Esposito, dei Carabinieri di Albaro e Sampierdarena, nonché numerosissime invalidazioni di esponenti locali della Dc, del Pci e di alcuni rappresentanti sindacali. La ricostruzione del pm fornisce questi e molti altri particolari finora ignoti al vasto pubblico.(gat) 16 giu 2009 16:43
Data recensione: 16/06/2009
Testata Giornalistica: Il Velino
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