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Quale fu il ruolo del senatore del Partito comunista Ugo Pecchioli nel sequestro Moro? Il presidente della Democrazia cristiana venne ucciso per proteggere gli intrighi della Nato?

(ANSA) - FIRENZE, 8 MAG - Quale fu il ruolo del senatore del Partito comunista Ugo Pecchioli nel sequestro Moro? Il presidente della Democrazia cristiana venne ucciso per proteggere gli intrighi della Nato? Sono questi i due interrogativi intorno a cui ruota il volume Le vene aperte del delitto Moro. Terrorismo, Pci, trame e servizi segreti (Mauro Pagliai editore), a cura di Salvatore Sechi, professore di Storia contemporanea all’università di Ferrara. A mettere in discussione la figura di Pecchioli è una lettera inedita che Bettino Craxi indirizzò nel 1993 agli allora presidenti di Camera e Senato Giorgio Napolitano e Giovanni Spadolini. "Su Pecchioli, che svolse le funzioni di ministro dell’ Interno del partito di Enrico Berlinguer - scrive Sechi in una nota diffusa dall’editore - grava la condanna del segretario del Psi Bettino Craxi che chiede le dimissioni del senatore del Pci da presidente del Comitato parlamentare di controllo dei servizi di informazione e sicurezza". Secondo Sechi, Craxi scrive: "Il sen. Pecchioli ha avuto la responsabilità diretta per una parte almeno dell’ attività illegale e clandestina messa in essere in Italia in collegamento diretto con i servizi segreti dell’ Urss e di Paesi membri del Patto di Varsavia". Per Craxi, sostiene Sechi, "Pecchioli era una sorta di agente sovietico, una spia al servizio del Kgb". "Inoltre non sappiano ancora - scrive ancora Sechi - se chi ha scritto i primi due messaggi delle Br fu un comunista sovietico". Al libro hanno partecipato l’onorevole Franco Mazzola, il magistrato Luigi Carli e gli studiosi Marco Clementi, Vladimiro Satta, Fernando Orlandi, Richard Drake, Gabriele Pardisi, Roberto Bartali. (ANSA).
Data recensione: 08/05/2009
Testata Giornalistica: Ansa
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