chiudi

Pietro Vannucci detto il Perugino (1480-1523) fu il primo, dopo Giotto, a unificare il linguaggio pittorico italiano e a dimostrarlo sarà una rassegna realizzata nel Cenacolo del Fuligno a

Pietro Vannucci detto il Perugino (1480-1523) fu il primo, dopo Giotto, a unificare il linguaggio pittorico italiano e a dimostrarlo sarà una rassegna realizzata nel Cenacolo del Fuligno a Firenze che renderà giustizia ai meriti dell’artista umbro. La mostra, intitolata «Perugino a Firenze. Qualità e forma di uno stile» (8 ottobre - 8 gennaio), si terrà in un luogo indicativo poiché sulla parete di fondo del refettorio campeggia una sua struggente «Ultima cena» che fu modello dell’iconografia dell’epoca.
È un’opera che fu scoperta appena nel 1843 e intorno alla quale ruota l’intera rassegna che raduna 52 dipinti del maestro e di allievi di bottega provenienti da collezioni di musei italiani e stranieri. «C’è in questa mostra un aspetto cruciale di cui nelle rassegne tenutesi in Umbria l’anno scorso non si è parlato – ha scritto nel catalogo il Soprintendente al Polo Museale, Antonio Paolucci –.
Il Perugino è il primo, dopo Giotto, che riesce a imporre una lingua figurativa condivisa a Milano come lo è a Napoli, ma anche a Bologna e nella stessa Firenze». «Non è un caso che Giorgio Vasari, pur consapevole di questo merito dell’artista non di Firenze e nemmeno toscano, ma che era imitato dai fiorentini, era un concetto che contraddiceva tutto il suo impianto ideologico e critico».
Il Perugino svolse un importante ruolo in rapporto alla tradizione toscana della pittura ad affresco e all’iconografia esclusivamente fiorentina dell’«Ultima Cena» nei refettori dei conventi, rivelandosi erede fedele dei segreti delle botteghe fiorentine ed introducendo con la sua pera suggerimenti presto ripresi dagli stessi artisti fiorentini. «Firenze – ha sottolineato la curatrice della mostra Rosanna Caterina Proto Pisani durante la presentazione – fu la seconda patria del Perugino che con la città e gli artisti suoi contemporanei mantenne rapporti strettissimi».
Data recensione: 11/10/2005
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––