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La sala del Cenacolo di Fuligno ospiterà la grande mostra “Perugino a Firenze” con opere che provengono dalle più importanti collezioni pubbliche e private italiane ed estere, quali

Con opere provenienti da collezioni pubbliche e private di ogni parte del mondo
Una grande mostra dedicata all’artista nella sala del Cenacolo di Fuligno

La sala del Cenacolo di Fuligno ospiterà la grande mostra “Perugino a Firenze” con opere che provengono dalle più importanti collezioni pubbliche e private italiane ed estere, quali British Museum, Fitzwilliam di Cambridge, Art Museum di Cleveland e Kupferstich-Kabinett di Berlino. L’inaugurazione avverrà l’8 ottobre nell’ampia sala che costituiva il refettorio monumentale dell’ex-convento fiorentino delle terziarie francescane di Sant’Onofrio, detto appunto di Fuligno, ed è dominata nella parete di fondo dal monumentale affresco rappresentante l’Ultima cena eseguita da Pietro Perugino.

La scoperta nel 1845 della parete affrescata e l’eclatante prima attribuzione a Raffaello destarono tanto clamore che lo stesso Granduca fu costretto a riacquistare gli ambienti del complesso che alcuni anni prima aveva ceduto a proprietari privati. Da allora, il Cenacolo ha vissuto una vita autonoma e parallela rispetto al complesso, caratterizzandosi come contenitore museale: prima sede del Museo archeologico, poi Deposito della Collezione Feroni, quindi ricovero delle opere alluvionate e infine Deposito degli affreschi staccati e delle opere dell’adiacente Conservatorio. Oggi la rinnovata fruibilità dell’affresco induce a un ultimo omaggio a Pietro Perugino e a una riflessione su un’opera importante, non ancora attentamente studiata né sufficientemente valorizzata nel contesto monumentale fiorentino.

La mostra permetterà non solo di studiare l’Ultima cena, inserendola nel percorso stilistico di Pietro Perugino in rapporto con altre opere autografe del maestro; ma anche di definire l’eventuale partecipazione dei collaboratori del Perugino nell’esecuzione dell’affresco con l’individuazione delle singole personalità, per mezzo del confronto diretto con opere di artisti dell’ entourage del Perugino, come Spagna e Gerino da Pistoia, cogliendo anche il rapporto tra le altissime invenzioni originali del Perugino e la diffusione del suo lessico nella produzione seriale di bottega. Un aspetto del Perugino messo in luce dalla mostra è che, al di là dell’interpretazione romantica che lo vuole pittore devoto e mistico, egli fu artista perfettamente inserito nella realtà del suo tempo e impegnato nella conduzione di fiorenti botteghe a Firenze e Perugia. Il Perugino si rivela erede fedele dei segreti delle botteghe fiorentine.

Nel vestibolo del Cenacolo un’introduzione didattica con pannelli relativi ai «percorsi perugineschi» a Firenze segnalerà le opere dell’artista in città e rinvierà il visitatore a chiese e musei dove sono custodite. Nel salone del Refettorio verrà esposta una selezione di opere degli allievi del Perugino nelle botteghe di Perugia e di Firenze e un nucleo di opere autografe (dipinti, disegni e incisioni) in dialogo diretto con l’affresco. Un congruo numero di dipinti ispirati allo stile del Perugino provenienti dalla Toscana, in particolare dall’area fiorentina, ma anche da altre regioni, sarà testimonianza preziosa dell’ampia diffusione del linguaggio peruginesco, vera e propria Koinè stilistica della pittura italiana, sottolineando l’importanza del ruolo svolto dal Perugino nella vicenda pittorica nazionale tra lo scadere del secolo XV e gli inizi del successivo.
Data recensione: 10/09/2005
Testata Giornalistica: Gazzetta del Sud
Autore: Roberta Nunnari