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Controcorrente, cioè fedele. Luca Nannipieri non cede al disincanto dell’«usa e getta» e con Chiamami ancora amore, secondo volume della collana «Le ragioni dell’occidente» di Mauro Pagliai Editore, racconta la pazienza

Controcorrente, cioè fedele. Luca Nannipieri non cede al disincanto dell’«usa e getta» e con Chiamami ancora amore, secondo volume della collana «Le ragioni dell’occidente» di Mauro Pagliai Editore, racconta la pazienza di una costruzione affettiva che alla fine ci trascende, in forma di lettera scritta alla moglie da un luogo in cui l’amore ha fatto naufragio: Srebrenica, fossa dei Balcani, da dove il generale serbo Mladic, sotto la regia dello psicologo Karadzic, sorrideva alle telecamere accarezzando un bambino la mattina e uccidendone i parenti la notte (in tutto ottomila).Il libro è stato presentato recentemente dallo scrittore Gianni Conti nel Salotto Letterario di Sesto Fiorentino. La scrittura cortese e serrata di Nannipieri dà la misura e lo spessore di un giovane autore che propone una visione morale senza moralismi (le due cose, infatti, non coincidono). Alle fragilità di legami dati per eterni e che si sfasciano alla prima difficoltà, sembrano corrispondere i vortici della storia, le passioni distruttive che Nannipieri racconta.
«Queste passioni impetuose, che in modo impetuoso arrivano e in modo improvviso e impetuoso se ne vanno, questi amori usa e getta che stanno dilagando nella nostra società sembrano piccoli fatti insignificanti – spiega l’autore – Sono invece passi enormi. Sembrano sciocchezze. Sono invece tumulti sotto terra». Un po’ come i nazionalismi, di cui sono proiezioni collettive, gli individualismi mietono vittime. Si perde così il senso della Storia e della storia dei volti degli altri.
Data recensione: 04/05/2008
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Michele Brancale