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“In Germania vogliono introdurre il matrimonio a tempo. In Spagna mamma e papà vengono chiamati Progenitore A e Progenitore B; la famiglia smesso di chiamarsi famiglia: si chiama progetto parentale fatto tra

“In Germania vogliono introdurre il matrimonio a tempo. In Spagna mamma e papà vengono chiamati Progenitore A e Progenitore B; la famiglia smesso di chiamarsi famiglia: si chiama progetto parentale fatto tra il coniuge Uno e il coniuge Due”. Amori usa e getta, storie che navigano a vista e ufficializzano la precarietà sentimentale dei nostri giorni. Luca Nannipieri, pisano del 1979 (giornalista per il Corriere della Sera di Bologna, il Resto del Carlino, La Voce di Romagna e per varie riviste di letteratura) si cimenta con una lettera-urlo contro il disfacimento della famiglia e l’individualismo. Un romanzo epistolare (quasi una versione maschile di “Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci) che diventa denuncia, impegno, reportage. “Chiamami ancora amore” (Mauro Pagliai editore, 128 pagine, 9 euro) è il secondo volume della collana “Le Ragioni dell’Occidente” diretta dallo stesso Nannipieri: scritti polemici, saggi e conversazioni per fare luce sulla nostra più intima identità che, come diceva Mario Luzi, si apre ai cambiamenti dei tempi rimanendo nel suo nocciolo più profondo essenzialmente se stessa. Una collana decisamente fuori moda, anzi, contro la moda.
Data recensione: 04/03/2008
Testata Giornalistica: dove&quando in Toscana
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