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Un cuore ballerino, una precarietà sentimentale che è la cifra dei nostri giorni. Ad appellarsi all’amore, quello con la A maiuscola che significa impegno, costanza, consapevolezza, è un ventinovenne pisano: Luca Nannipieri. Punto di

Un cuore ballerino, una precarietà sentimentale che è la cifra dei nostri giorni. Ad appellarsi all’amore, quello con la A maiuscola che significa impegno, costanza, consapevolezza, è un ventinovenne pisano: Luca Nannipieri. Punto di partenza il mondo così com’è. Chiamami ancora amore è un romanzo epistolare che attraversa culture e paesi diversi. La Germania, per esempio, dove sono arrivati al punto di introdurre il matrimonio a tempo - sette anni e poi un arrivederci consensuale- la Spagna dove mamma e papà vengono chiamati progenitore A e progenitore B. «La famiglia- scrive Nannipieri- ha smesso di chiamarsi famiglia: si chiama progetto parentale fatto tra il coniuge Uno e il coniuge Due». Amori, quindi, usa e getta che quasi non meritano di essere definiti tali. Luca Nannipieri lancia l’allarme: giornalista, critico e scrittore per varie riviste di letteratura questa volta si è cimentato con una lettera-urlo contro il disfacimento della famiglia e contro l’individualismo imperante. Quasi una versione al maschile di Lettera ad un bambino mai nato di Oriana Fallaci che diventa allo stesso tempo denuncia, testimonianza e reportage. Chiamami ancora amore è il secondo volume della collana «Le ragioni dell’Occidente» diretta dallo stesso Nannipieri: scritti polemici, saggi e conversazioni per fare luce sulla nostra più intima identità che, come diceva Mario Luzi, si apre si cambiamenti dei tempi rimanendo nel suo nocciolo più profondo essenzialmente sé stessa.
Data recensione: 15/01/2008
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Francesca Bianchi