Mauro Pagliai Editore | Firenze | Scheda Libro

Le voci della materia
Patologo tra gli artisti. II

Mauro Pagliai, 2013

Pagine: 280

Caratteristiche: ill. col., br.

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-564-0269-8

Collana:

Cronaca e storia | Biblioteca di ricerca, 7

Settore:

A1 / Storia dell’arte

A2 / Arte moderna e contemporanea

S1 / Medicina

SS4 / Psicologia, pedagogia

€ 17,00

€ 20 | Risparmio € 3,00 (15%)

Quantità:
Perché Masaccio inserisce uno storpio nell’affresco della Cappella Brancacci? Qual è il motivo dell’esposizione di quelle mani dolorosamente deformate dall’artrite nel ritratto che Pontormo fa di Cosimo il Vecchio? Cosa intende Lucien Freud, nipote del fondatore della psicoanalisi, con quell’esondare grottesco di carni esibito dalla Donna obesa sul divano? Queste (e altre) domande già si affacciavano in quel Mal d’arte (2011) con cui Giorgio Weber inaugurava l’indagine di cui questo volume è l’atteso sequel.
“Ulteriori interrogativi si sommano ora a quei primi se, non più con gli occhi del semplice riguardante, bensì con la visione dell’anatomo-patologo, ci si ponga dinanzi a queste e ad altre figure. Come nel caso, per esempio, del ‘putto rigonfio’ al suolo, dopo la recessione delle acque, nel Chiostro Verde in Santa Maria Novella a Firenze; o del fanciullo manifestamente atterrito, che spunta da sopra il braccio del profeta Ezechiele nella quinta campata della Sistina e nel volto esibisce manifesti segni – ecco che ora anche noi li vediamo! – di edema nefrosico. O ancora, dei megalocefali del Dürer; oppure del volto cianotico che indicherebbe un’incipiente tubercolosi nella modella che ha posato per la figura della Primavera botticelliana: ignara portatrice, questa, di quei segnacoli del male?” (Mario Graziano Parri)

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