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Il vocabolario del vernacolo fiorentino e toscano

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Che cos’è un “grufolone”? Se abitate in Maremma, forse è un termine che usate per indicare una brutta caduta. Da non confondersi con “grufoloni”, un avverbio che, ispirandosi al razzolare del maiale, indica un modo disordinato di cercare qualcosa. Quando si tratta di dialetti, ci rendiamo conto che non c’è una sola Toscana, ma ne esistono diverse, ognuna con il suo patrimonio di usanze e tradizioni. È su questa idea che si basa il nuovo Vocabolario di Alessandro Bencistà, uno dei più attivi studiosi di lingue e tradizioni popolari.
Il dizionario riporta migliaia di voci – da “Abbacare” a “Zuppa” – utilizzate nelle diverse zone della regione, spiegandone il significato e indicandone la provenienza. Le citazioni da opere celebri della letteratura, della musica e del folklore ci aiutano a comprendere il senso di alcune espressioni. Questo nuovo lavoro di Bencistà parte dal vernacolo fiorentino, considerando Firenze il centro motore di una lingua che fin dal Trecento si è rapidamente estesa a tutto il territorio regionale e poi nazionale. La scelta delle voci è un viaggio nella memoria che nasce da una profonda conoscenza del mondo in cui siamo cresciuti, insieme ai contadini e alle massaie: un mondo di cui conserviamo ancora viva non solo l’immagine, ma anche le amicizie, gli affetti e i ricordi. Frequentando la poesia estemporanea, i canti folcloristici, il teatro, le parlate di aree come la Lunigiana o la Valdichiana, consultando oltre trenta dizionari già esistenti, l’autore ha realizzato un ampio compendio di vocaboli e colorite espressioni che non dobbiamo dimenticare.

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Che cos’è un “grufolone”? Se abitate in Maremma, forse è un termine che usate per indicare una brutta caduta. Da non confondersi con “grufoloni”, un avverbio che, ispirandosi al razzolare del maiale, indica un modo disordinato di cercare qualcosa. Quando si tratta di dialetti, ci rendiamo conto che non c’è una sola Toscana, ma ne esistono diverse, ognuna con il suo patrimonio di usanze e tradizioni. È su questa idea che si basa il nuovo Vocabolario di Alessandro Bencistà, uno dei più attivi studiosi di lingue e tradizioni popolari.
Il dizionario riporta migliaia di voci – da “Abbacare” a “Zuppa” – utilizzate nelle diverse zone della regione, spiegandone il significato e indicandone la provenienza. Le citazioni da opere celebri della letteratura, della musica e del folklore ci aiutano a comprendere il senso di alcune espressioni. Questo nuovo lavoro di Bencistà parte dal vernacolo fiorentino, considerando Firenze il centro motore di una lingua che fin dal Trecento si è rapidamente estesa a tutto il territorio regionale e poi nazionale. La scelta delle voci è un viaggio nella memoria che nasce da una profonda conoscenza del mondo in cui siamo cresciuti, insieme ai contadini e alle massaie: un mondo di cui conserviamo ancora viva non solo l’immagine, ma anche le amicizie, gli affetti e i ricordi. Frequentando la poesia estemporanea, i canti folcloristici, il teatro, le parlate di aree come la Lunigiana o la Valdichiana, consultando oltre trenta dizionari già esistenti, l’autore ha realizzato un ampio compendio di vocaboli e colorite espressioni che non dobbiamo dimenticare.

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Sarnus, 2012

Pagine: 192

Caratteristiche: br.

paperback

Formato: 17x24

ISBN: 978-88-563-0126-7

Collana:
Toscani super DOC, 9

Settori: