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Poesie

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Terza raccolta di poesie di Ruggero Stefanini. Come per le pubblicazioni precedenti (Calendario californiano, Pistoia 1999; Il traliccio della vita, Grottammare, 2002), “raccolta” è comunque termine di comodo, poiché in tutti i casi non si tratta di poesie sparse messe insieme a formare un libro, ma di un libro già formato, compatto ed unico. Si potrebbe considerare Ruggero Stefanini, poeta, uomo in fuga, attraverso porte diverse e non sempre cognite. A queste porte si sarebbe tentati di dare un nome che ne definisse la natura: il paese, la città, il grande continente, il mondo, e in più, la cultura, la poesia, la letteratura, le amicizie, e attraverso tutto questo, di nuovo il paese, o la nostalgia per un inizio che si definisce come il vero momento creativo di una vita. Il miracolo del suo nomadismo culturale-biografico (una sofferta microstoria, per semplificare) sta comunque nella forza e nella capacità di dare durata e valenza stabile all’attimo che ferisce o sana, e quindi, per Stefanini, più che di fuga, si dovrebbe dire di una dilatazione e reintegrazione di ogni esperienza nell’assoluta fedeltà a se stesso e al tempo, in ogni luogo e in ogni ora. Nota introduttiva di Loriano Gonfiantini.
Terza raccolta di poesie di Ruggero Stefanini. Come per le pubblicazioni precedenti (Calendario californiano, Pistoia 1999; Il traliccio della vita, Grottammare, 2002), “raccolta” è comunque termine di comodo, poiché in tutti i casi non si tratta di poesie sparse messe insieme a formare un libro, ma di un libro già formato, compatto ed unico. Si potrebbe considerare Ruggero Stefanini, poeta, uomo in fuga, attraverso porte diverse e non sempre cognite. A queste porte si sarebbe tentati di dare un nome che ne definisse la natura: il paese, la città, il grande continente, il mondo, e in più, la cultura, la poesia, la letteratura, le amicizie, e attraverso tutto questo, di nuovo il paese, o la nostalgia per un inizio che si definisce come il vero momento creativo di una vita. Il miracolo del suo nomadismo culturale-biografico (una sofferta microstoria, per semplificare) sta comunque nella forza e nella capacità di dare durata e valenza stabile all’attimo che ferisce o sana, e quindi, per Stefanini, più che di fuga, si dovrebbe dire di una dilatazione e reintegrazione di ogni esperienza nell’assoluta fedeltà a se stesso e al tempo, in ogni luogo e in ogni ora. Nota introduttiva di Loriano Gonfiantini.

Polistampa, 2005

Pagine: 96

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 14x21

ISBN: 88-8304-855-5

Collana:
Sagittaria | Opera, 17

Settore: