Mino Maccari
Pittore, grafico, vignettista, anzitutto per «Il Mondo» diretto da Mario Pannunzio, caustico critico dei vizi delle classi dirigenti, Mino Maccari esordì come scrittore di racconti e poesie con Orgia. Pochi anni dopo, nel 1924, Maccari è animatore del gruppo strapaesano del «Selvaggio», da principio intenzionato a difendere l’autenticità rivoluzionaria del fascismo delle prime ore, e a polemizzare contro l’europeismo degli “stracittadini” guidati da Malaparte. Ma Maccari, da quel fascismo detto “di sinistra”, comune a Dino Garrone, Berto Ricci, a Paolo Cesarini per esempio, doveva poi staccarsi, per l’accertata impossibilità a sopravvivere nelle maglie del regime. Maccari “voleva dire la verità” in faccia alla dittatura, individuandone i tratti di scoperto e codino conservatorismo. Il regime lo espulse dal proprio corpo come spurio e, dal punto di vista dell’ortodossia, con ragione.
di Mino Maccari