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José Augustín  Goytisolo

José Augustín Goytisolo

José Agustín Goytisolo (Barcelona, 1928-1999), laureato in legge nel 1950, fa il suo esordio nel 1955 con El retorno, che ottiene il premio Adonais e registra l’avvento di un rappresentante di spicco della poesia antifranchista, sempre in aperto dialogo con la sua opera come a volerla preservare dall’usura del tempo e dall’oblìo. Sono una ventina i libri che Goytisolo pubblica in cinquant’anni di poesia, spazio temporale dove l’autore insiste sul dramma della morte della madre in seguito a un bombardamento durante la guerra civile. Nel 1956, con Salmos al viento, si aggiudica il Boscán con una raccolta dall’evidente tono satirico che ne evidenzia la capacità di affermare lo strumento ironico. L’autore, attraverso la parodia dei testi biblici, opera anche una critica nei confronti del “gemellaggio” franchista tra stato e chiesa. L’appartenenza al partito comunista vede un poeta compromesso col suo tempo che nel libro del 1960, Claridad, assume i caratteri dell’autore sociale. Questa trilogia viene raccolta in un volume del 1961 dal titolo Años decisivos. In seguito Goytisolo, già attivissimo traduttore (Quasimodo, Pavese, Pasolini, Esenin) e divulgatore della poesia catalana, pubblica Algo sucede (1968), aprendo la via della poesia che José Hierro ebbe a definire industriale: da intendersi legata al quotidiano-metropolitano, dove l’esperienza urbana si fonde con quella interiore del poeta. Ma anche in Bajo tolerancia (1974) la realtà spagnola dell’epoca è ben scandagliata da Goytisolo che si serve, di nuovo, dell’ironia, questa volta giostrata in tono colloquiale dall’io poetico. Prima delle poesie rurali col ritorno alla canzone tradizionale di Los pasos del cazador (1980), pubblica Taller de arquitectura (1977), Del tiempo y del olvido (1977) e Palabras para Julia (1980). Nel 1981 è il tema amoroso a essere trattato in A veces gran amor, cui seguono Sobre las ircunstancias circunstancias (1983) e Final de un adiós (1984) col quale l’autore chiude il ciclo elegiaco dedicato alla madre. Con El rey mendigo (1988) si completano gli anni Ottanta. Nella decade successiva Goytisolo dà alle stampe una serie di titoli che confermano e rinfrescano i motivi di sempre (l’amore, la città, l’infanzia, la madre). Muore nel 1999, lasciando un vuoto incolmabile nella poesia spagnola del Novecento.

José Agustín Goytisolo (Barcelona, 1928-1999), laureato in legge nel 1950, fa il suo esordio nel 1955 con El retorno, che ottiene il premio Adonais e registra l’avvento di un rappresentante di spicco della poesia antifranchista, sempre in aperto dialogo con la sua opera come a volerla preservare dall’usura del tempo e dall’oblìo. Sono una ventina i libri che Goytisolo pubblica in cinquant’anni di poesia, spazio temporale dove l’autore insiste sul dramma della morte della madre in seguito a un bombardamento durante la guerra civile. Nel 1956, con Salmos al viento, si aggiudica il Boscán con una raccolta dall’evidente tono satirico che ne evidenzia la capacità di affermare lo strumento ironico. L’autore, attraverso la parodia dei testi biblici, opera anche una critica nei confronti del “gemellaggio” franchista tra stato e chiesa. L’appartenenza al partito comunista vede un poeta compromesso col suo tempo che nel libro del 1960, Claridad, assume i caratteri dell’autore sociale. Questa trilogia viene raccolta in un volume del 1961 dal titolo Años decisivos. In seguito Goytisolo, già attivissimo traduttore (Quasimodo, Pavese, Pasolini, Esenin) e divulgatore della poesia catalana, pubblica Algo sucede (1968), aprendo la via della poesia che José Hierro ebbe a definire industriale: da intendersi legata al quotidiano-metropolitano, dove l’esperienza urbana si fonde con quella interiore del poeta. Ma anche in Bajo tolerancia (1974) la realtà spagnola dell’epoca è ben scandagliata da Goytisolo che si serve, di nuovo, dell’ironia, questa volta giostrata in tono colloquiale dall’io poetico. Prima delle poesie rurali col ritorno alla canzone tradizionale di Los pasos del cazador (1980), pubblica Taller de arquitectura (1977), Del tiempo y del olvido (1977) e Palabras para Julia (1980). Nel 1981 è il tema amoroso a essere trattato in A veces gran amor, cui seguono Sobre las ircunstancias circunstancias (1983) e Final de un adiós (1984) col quale l’autore chiude il ciclo elegiaco dedicato alla madre. Con El rey mendigo (1988) si completano gli anni Ottanta. Nella decade successiva Goytisolo dà alle stampe una serie di titoli che confermano e rinfrescano i motivi di sempre (l’amore, la città, l’infanzia, la madre). Muore nel 1999, lasciando un vuoto incolmabile nella poesia spagnola del Novecento.

Libri scritti da José Augustín Goytisolo