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Nell’autunno 2005 sarà inaugurata la grande mostra Perugino a Firenze, grazie alla cura scientifica di Rosanna Caterina Proto Pisani, ai patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Soprintendenza Speciale al Polo Museale Fiorentino e all’esperienza organizzativa di Eventi Polistampa. Le opere raccolte provengono dalle più importanti collezioni pubbliche e private italiane (come Uffizi, Palazzo Pitti, Museo dell’Opera di Santa Croce, Collezione CRF, Galleria Colonna, Palazzo Barberini, Galleria Nazionale dell’Umbria) ed estere (quali British Museum, Fitzwilliam di Cambridge, Art Museum di Cleveland e Kupferstich-Kabinett di Berlino). La mostra resterà aperta dall’8 ottobre 2005 all’8 gennaio 2006 con ingresso gratuito e orario 10,00 -18,00.


Pietro Perugino, Deposizione di Cristo
affresco staccato, cm 136x136
da San Pier Maggiore (Ente Cassa di Risparmio, Firenze)

Pietro Perugino, San Filippo Benizzi
tavola, cm 79x62
Roma, Galleria Nazionale Palazzo Barberini

L’ampia sala del Cenacolo di Fuligno costituiva il refettorio monumentale dell’ex-convento fiorentino delle terziarie francescane di Sant’Onofrio, detto appunto di Fuligno, ed è dominata nella parete di fondo dal monumentale affresco rappresentante l’Ultima cena eseguita da Pietro Perugino. La scoperta nel 1845 della parete affrescata e l’eclatante prima attribuzione a Raffaello destarono tanto clamore che lo stesso Granduca fu costretto a riacquistare gli ambienti del complesso che alcuni anni prima aveva ceduto a proprietari privati. Da allora il Cenacolo ha vissuto una vita autonoma e parallela rispetto al complesso, caratterizzandosi come contenitore museale: prima sede del Museo Archeologico, poi Deposito della Collezione Feroni, quindi ricovero delle opere alluvionate e infine Deposito degli affreschi staccati e delle opere dell’adiacente Conservatorio.


Pietro Perugino, Ultima Cena
1480-1485, affresco
Firenze, Cenacolo di Fuligno

Pinturicchio, Sacra Famiglia e San Giovannino
tavola, diam. cm 85
Siena, Pinacoteca Nazionale

Oggi, a conclusione delle mostre peruginesche, la rinnovata fruibilità dell’affresco induce a un ultimo omaggio a Pietro Perugino e a una riflessione su un’opera importante, non ancora attentamente studiata né sufficientemente valorizzata nel contesto monumentale fiorentino. La mostra permetterà non solo di studiare l’Ultima cena, inserendola nel percorso stilistico di Pietro Perugino in rapporto con altre opere autografe del Maestro; ma anche di definire l’eventuale partecipazione dei collaboratori del Perugino nell’esecuzione dell’affresco con l’individuazione delle singole personalità, per mezzo del confronto diretto con opere di artisti dell’entourage del Perugino (lo Spagna, il Gerino da Pistoia, ecc.) cogliendo anche il rapporto tra le altissime invenzioni originali del Perugino e la diffusione del suo lessico nella produzione seriale di bottega.


Bottega umbra del Perugino, Madonna col Bambino
tavola, cm 94x64
Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte

Perugino (con Gerino da Pistoia?)
Crocifissione con la Vergine e San Gerolamo
primo decennio del sec. XVI
Firenze, Cenacolo di Fuligno

Un aspetto del Perugino messo in luce dalla mostra è che, al di là dell’interpretazione romantica che lo vuole pittore devoto e mistico, egli fu artista perfettamente inserito nella realtà del suo tempo e impegnato nella conduzione di fiorenti botteghe a Firenze e Perugia. Viene approfondito anche il suo importante ruolo in rapporto alla tradizione toscana della pittura ad affresco e all’iconografia esclusivamente fiorentina della rappresentazione dell’Ultima cena nei refettori conventuali. Il Perugino si rivela erede fedele dei segreti delle botteghe fiorentine ma introduce con la sua opera suggerimenti e novità, presto ripresi dagli stessi fiorentini.


Da Perugino, Giuda e San Bartolomeo
disegno, cm 23x18
Londra, British Museum

Da Perugino, Apostoli
disegno, cm 18x14
Berlino, Kupferstich-Kabinett

Nel vestibolo del Cenacolo un’introduzione didattica con pannelli relativi ai “percorsi perugineschi” a Firenze segnalerà le opere dell’artista in città e rinvierà il visitatore a chiese e musei dove sono custodite. Nel salone del Refettorio verrà esposta una selezione di opere degli allievi del Perugino nelle botteghe di Perugia e di Firenze e un nucleo di opere autografe (dipinti, affreschi, disegni e incisioni) in dialogo diretto con l’affresco. Un congruo numero di dipinti ispirati allo stile del Perugino provenienti dalla Toscana, in particolare dall’area fiorentina, ma anche da altre regioni, sarà testimonianza preziosa dell’ampia diffusione del linguaggio peruginesco, vera e propria koinè stilistica della pittura italiana, sottolineando l’importanza del ruolo svolto dal Perugino nella vicenda pittorica nazionale tra lo scadere del secolo XV e gli inizi del successivo. Il catalogo (ed. Pagliai/Polistampa, ill. col., pp. 248, euro 28) raccoglierà, oltre a un’introduzione di Antonio Paolucci, i contributi di Rosanna Caterina Proto Pisani, Serena Padovani, Vittoria Garibaldi, Filippo Todini, Nicoletta Baldini, Francesca Fumi Cambi Gado.


Rocco Zoppo, Ritratto di giovane
dopo il 1480, cm 55x43
Roma, Galleria Colonna

Francesco Verla, Sacra Conversazione
tela, cm 214x181
Firenze, Donazione Bardini

 

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