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Se, nel 2018, il volume Corea del Nord. Viaggio nel Paese-bunker, ha offerto ai lettori la possibilità di sbirciare

Se, nel 2018, il volume Corea del Nord. Viaggio nel Paese-bunker, ha offerto ai lettori la possibilità di sbirciare oltre il 38° parallelo in maniera obiettiva e avalutativa, con lo stesso approccio si vuole adesso presentare al pubblico uno spaccato della Repubblica di Corea, più comunemente nota come Corea del Sud. Sarà poi compito di ciascuno, in caso di interesse, approfondire il tema in altri contesti, con altri mezzi e strumenti, con volumi accademici ed eventualmente viaggi in loco.
Fino a pochi anni fa, prima della pandemia di Covid, era infatti possibile visitare entrambe le Coree. Anche la fortezza nordcoreana, a differenza di quanto molti potessero pensare, era disposta ad aprire le sue porte a chi volesse avventurarsi nei territori di Kim Jong Un. Certo, con regole precise e modalità particolari, ma il turista avrebbe teoricamente potuto ritrovarsi a Pyongyang per toccare con mano quella nazione fin troppo caricaturizzata dai media occidentali. Il Sars-CoV-2 ha cambiato tutto. Al momento non è possibile visitare la Corea del Nord e non sappiamo quando e come riaprirà il Paese. La Corea del Sud, al contrario, da mesi ha riaperto i suoi confini senza quarantene né altre limitazioni sanitarie. Visitarla è quindi possibile oltre che facilissimo.
Per quale motivo un occidentale, un europeo, un italiano dovrebbe interessarsi della penisola coreana? I possibili motivi sono numerosi. Innanzitutto pochi sanno che il Giappone, una meta iper inflazionata e raccontata da libri di ogni tipo – dal come si vive in Giappone ai ricettari della cucina giapponese, dalla filosofia zen alle illustrazioni delle sue megalopoli – è una sorta di “appendice coreana”. Gran parte della cultura nipponica proviene da quella coreana, che a sua volta è stata influenzata da quella cinese. E, dunque, perché non preferire Seoul a Tokyo, se non altro per smarcarsi dalla Giappo-mania asfissiante che, alla lunga, e dopo anni di promozione, può risultare monotona e ripetitiva? Il risultato di chi non ha mai visitato l’Estremo Oriente è molto simile.
Ci sono, poi, altre motivazioni. Se pensate a come si svolge una vostra giornata tipo, è molto probabile che la Corea sia più vicina a voi di quanto non abbiate mai immaginato. Vi alzate la mattina e controllate le notifiche sullo smartphone Samsung. Fate colazione prendendo il latte che si trova all’interno di un frigorifero LG. Accendete il televisore per ascoltare le ultime notizie e il condizionatore per rinfrescare la stanza, ed entrambi sono targati LG. Poi prendete il vostro tablet, sempre Samsung, e salutate vostra moglie, che nel frattempo è in bagno per provare l’ultima maschera viso coreana per ottenere una pelle favolosa. Salite sulla vostra auto, una Kia elettrica, e andate a lavoro, per poi tornare a casa la sera, stremati. Accendete Netflix e date un’occhiata ai titoli del momento: quasi tutte sono serie coreane.
Come ha fatto un Paese che negli anni ’50 era poverissimo, e che oggi convive in una porzione di mondo turbolenta e al centro di interessi geopolitici internazionali, a trasformarsi in una potenza economica globale? Quale ricetta ha seguito la Corea del Sud? Cosa possiamo imparare da loro e cosa, allo stesso tempo, loro possono imparare da noi? Conoscere l’altro, nel nostro caso la Corea, è l’unico modo per navigare in un mondo complesso e interconnesso. Ovviamente bisogna fare importantissime differenze tra le due Coree, entità separate e distinte, di fatto, dal termine della Seconda Guerra Mondiale. Da una parte, al Nord, troviamo una Corea lontana anni luce dalla way of life occidentale, retaggio della Guerra Fredda, profondamente ideologizzata, dove vige un socialismo autoctono e tutto ruota attorno alla figura del “Grande Leader” Kim Jong Un e alla sua famiglia. La Corea del Sud, almeno in superficie, è invece l’ombra dell’Occidente. Con un soft power potentissimo, soprattutto nel campo dell’intrattenimento, dopo anni di apprendistato l’ex Tigre Asiatica sta per superare il maestro. Come se non bastasse, mentre molte multinazionali occidentali balbettano di fronte a molteplici crisi, i brand sudcoreani continuano a crescere, a conquistare mercato e spazio d’azione. Le nostre strade, a maggior ragione con il progressivo abbandono dei motori termici, stanno ospitando sempre più auto elettriche coreane, autentiche eccellenze del settore, mentre le nuove generazioni non crescono più con il mito dei Backstreet Boys o dei rapper americani ma con gli idoli del K-Pop. Benvenuti nel futuro coreano.
Data recensione: 01/03/2023
Testata Giornalistica: Il Pagliaio
Autore: Federico Giuliani