Maria Concetta Salemi, appassionata di cultura del cibo, nel suo ultimo libro guida il lettore «Nel cerchio dei golosi, a tavola ai tempi di Dante»
Maria Concetta Salemi, appassionata di cultura del cibo, nel
suo ultimo libro guida il lettore «Nel cerchio dei golosi, a tavola ai tempi di
Dante» (Mauro Pagliai Editore), unendo alle ricette del tempo anche una contestualizzazione
nella Toscana trecentesca. La «salamura de anguille optima», dunque, una
ricetta che consiglia di mettere in salamoia le anguille, è legata al Papa Martino
IV che, come recita il canto XXIV del Purgatorio, faceva annegare i capitoni
nella Vernaccia e, arrostiti, li mangiava. «De le rape» e «de le lenti» ovvero
delle lenticchie, invece, se ne parla in riferimento a Cacciaguida, trisavolo
di Dante, ai cui tempi la mensa era composta da piatti poveri. Invece la
ricetta della «torta Manfreda bona e vantagiata» fatta con ventrigli, fegatini
di pollo e pancetta è stata forse creata in onore del re di Sicilia,
scomunicato, ma che Dante mette in Purgatorio.
Data recensione: 30/04/2021
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Caterina Baronti