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Federico Giuliani, classe 1992, ha visitato nel 2017 la Corea del Nord, e ha raccontato in un libro un paese

Federico Giuliani, classe 1992, ha visitato nel 2017 la Corea del Nord, e ha raccontato in un libro un paese che spesso sfugge dai nostri tentativi di comprensione. Nasce così «Corea del Nord. Viaggio nel paese-bunker», uscito nel 2017 per i tipi di Mauro Pagliai Editore. Un diario di viaggio sullo stato più «sconosciuto, banalizzato e temuto al mondo», non un saggio storico sulla Repubblica Popolare Democratica di Corea, come si legge nelle note dell’autore. Un viaggio durato 15 giorni, e rigorosamente incanalato in un percorso guidato dal governo, in cui Giuliani ha però potuto provare a guardare con occhi diversi e scevri da pregiudizi Pyongyang e dintorni.
Un libro che racconta lo stile di vita e i «rituali» che il popolo di Kim Jong Un osserva con rigore, ma anche l’ideologia Juche, che è alla base del sistema politico nordcoreano, ispirato al comunismo e al patriottismo, il lusso sfrenato di una parte della società, il rapporto conflittuale con la Corea del Sud, nei cui confronti le difese sono tenute perennemente alte. Pyongyang in particolare emerge come una città molto diversa da come molti sono soliti immaginarla: la parte più vecchia, composta di palazzi grigi di stampo sovietico, è stata completamente riconsiderata e tinteggiata di molti colori diversi, mentre la parte nuova è un esempio di futurismo, lusso e modernità.
Degna di nota è la Mirae Scientists Street, la strada dedicata alla scienza: le due strutture principali ricordano gli elettroni che si muovono intorno al nucleo di un atomo, e i loro appartamenti sono abitati dagli scienziati più meritevoli del paese, come regalo del governo. «Progredire economicamente – scrive l’autore – non è un tabù, anzi il socialismo nordcoreano fa di tutto affinché il popolo possa utilizzare telefoni sempre più tecnologici o abitare in case sempre più moderne e futuristiche. Non si ragiona più in termini di classi in lotta tra loro ma di una comunità organica in cui ogni individuo dà il proprio contributo rivoluzionario in relazione al ruolo che gli è stato attribuito». Un libro che ci guida nel tentativo di comprendere un paese che non offre molte possibilità di essere conosciuto.
Data recensione: 16/09/2018
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Sara Petrognani