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A distanza di pochi anni l’uno dall’altro sono usciti due avvincenti romanzi di Caterina Ceccuti, per l’editore mauro Pagliai: La generatrice di miracoli (2014) e Le geometrie dell’amore (2017)

A distanza di pochi anni l’uno dall’altro sono usciti due avvincenti romanzi di Caterina Ceccuti, per l’editore mauro Pagliai: La generatrice di miracoli (2014) e Le geometrie dell’amore (2017), che sono opere strettamente legate e intercomunicanti, come se fossero le prime tappe di un’unica saga che, riprendendo il titolo di una celebre serie, definirei Ai confini della realtà. Ricordate? The Twilight Zone è una serie televisiva di genere fantascientifico, o meglio di incontro con l’“ignoto”, trasmessa in tre diversi periodi dalla televisione americana. La serie classica, creata da Rod Serling fu trasmessa dal 1959 al 1964 e vide tra gli sceneggiatori nientedimeno che Ray Bradbury. La seconda serie andò in onda dal 1985 al 1989 e, quindi, una terza serie è stata distribuita internazionalmente tra il 2002 e il 2003. Ecco, questi due lavori di Caterina Ceccuti – che ci auguriamo siano i capostipiti di una lunga serie di racconti – sembrano uscire da questo bellissimo stampo e finiscono col costituire un genere letterario curioso e interessante, un genere ibrido che sta fra il romanzo neogotico, una nuova versione del romanzo d’appendice e il giallo metafisico. una cosa è certa: la capacità della narratrice di tenere alta la tensione del racconto, con colpi di scena, oggetti magici, personaggi meravigliosi e, sullo sfondo, una implicita filosofia che si interroga sul problema del male fisico e metafisico e – perché no? – sulla forza dell’amore che sfida l’impossibile. Al centro dei due romanzi lo stesso protagonista, il giornalista Riccardo Sirigatti, che da cronista sportivo viene scaraventato dal proprio caporedattore a fare il curatore disincantato di una rubrica dedicata al sovrannaturale, in una rivista di primo Novecento, “Bric à Brac”, che non si sa se sia esistita o meno (nel catalogo della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze non risulta) ma diventa un elemento concreto, strutturale dei romanzi, perché sono proprio gli articoli usciti su questo giornale a determinare – con la forza dei documenti veri (riproduzione di lettere, di interviste) – la veridicità dei fatti narrati.
Data recensione: 01/10/2017
Testata Giornalistica: Nuova Antologia
Autore: Ernestina Pellegrini