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Prima di tutto la Lef non è finita. Continua ad esistere, con il suo meraviglioso catalogo storico e nuove e costanti iniziative. Ha sede in Palazzo Pucci, rilevata dall’attivissimo

Prima di tutto la Lef non è finita. Continua ad esistere, con il suo meraviglioso catalogo storico e nuove e costanti iniziative. Ha sede in Palazzo Pucci, rilevata dall’attivissimo Giannozzo Pucci. E non è vero neppure che non si è fatto conoscere ai fiorentini il ruolo che essa svolse nel secolo scorso. Un ottimo volume, dettagliato, colmo di riflessioni ma anche aneddoti, immagini e curiosità, edito da Pagliai Polistampa nel 2004 ne racconta la storia, fin dalle lontane origini nel 1902. Provo a farne una sintesi, almeno dei luoghi e delle date. Nel 1901, in Borgo degli Albizi 21, dove era la tipografia Ciardi nacque “La Bandiera del popolo” giornale cattolico, anzi democratico – cristiano, intorno al quale gravitavano numerosi giovani. Questi stessi personaggi un anno dopo decisero di dar vita a una casa editrice, la Lef appunto, dandone annuncio sul loro foglio il 12 gennaio del 1902. La Lef, all’inizio, ebbe sede negli stessi locali de “La Bandiera del popolo”. I soldi li versò in gran parte l’industriale francese Leone Harmel, che trasferitosi a Firenze, qui propagandava le idee di Leone XIII (Rerum Novarum) ed era considerato il braccio operativo di Toniolo. Accanto a lui era Raffaello Torricelli che nella sua casa di via Matteo Palmieri radunava personaggi come Girolamo Basetti Sani, Giuseppe Rosselli, Giuseppe Fabbrini, tutti molto vicini al Cardinale di allora, lo scolopio Mastrangelo. Il 30 luglio del 1904 la Lef si trasferì in via del Corso, dove aprì un’ ampia libreria e conobbe i primi successi, aprendosi anche alla pubblicazione di testi scolastici e testi per ragazzi. Nel 1942 si trasferì in via Ricasoli, tra San Marco e l’Accademia, potendo vantare fra i suoi autori Papini e La Pira. Nel dopoguerra, arrivarono i titoli che fecero conoscere la Lef ben oltre l’Italia, quelli di don Milani in primo luogo. Ma anche la pubblicazione di varie riviste, mentre il pittore Alberto Parigi disegnava gran parte delle copertine. Agli inizi degli anni Sessanta i fratelli Zani rilevarono la casa editrice ed il negozio. Alla loro scomparsa, dopo un periodo di difficoltà, la Lef fu appunto rilevata da Giannozzo Pucci che ne continua il percorso più che secolare.
Data recensione: 28/08/2016
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Maurizio Naldini