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«In questa primavera 2006 l’albero fiorentino dei musei si è arricchito di un ramoscello». Questa è la metafora usata ieri da Antonio Paolucci, Soprintendente Speciale per il Polo Museale

«In questa primavera 2006 l’albero fiorentino dei musei si è arricchito di un ramoscello». Questa è la metafora usata ieri da Antonio Paolucci, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Fiorentino per sottolineare l’immensa ricchezza del patrimonio artistico fiorentino. In questo contesto l’inaugurazione del nuovo allestimento del «Cenacolo del Perugino» costituisce un ulteriore motivo di orgoglio per Firenze, mirabile anomalia innervata di bellezza. Appena tre mesi fa si è concluso l’importante evento Perugino a Firenze che è rimasto nella memoria di oltre ben 30mila visitatori. Dopo periodi di oblio, il museo fiorentino del Cenacolo di “Fuligno” aveva riaperto le proprie porte al pubblico in maniera trionfale, con il suo straordinario affresco del Perugino, erroneamente a lungo attribuito a Raffaello: L’Ultima Cena, attorno a cui erano state raccolte 52 opere provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Di queste opere, descritte nel catalogo curato per Pagliai/Polistampa da Rosanna Caterina Proto Pisani, una parte cospicua viene oggi a costituire un nuovo museo permanente, interamente dedicato al Perugino e alle sue botteghe: il Museo Statale del Cenacolo.
«Non sono più i tempi in cui sotto questi cieli nascono nuovi Michelangelo e Donatello ed è quindi doveroso divulgare al meglio questo nostro patrimonio», ha detto Paolucci, agiungendo che «Firenze non ha più un ruolo creativo, ma sicuramente è un luogo di scienza, di arte e d’avanguardia». Il merito della mostra Perugino a Firenze. Qualità e fortuna d’uno stile è stato l’eco che il suo successo ha prodotto portando al nuovo allestimento del Cenacolo, un tempo refettorio monumentale dell’ex convento fiorentino delle terziarie francescane di Sant’Onofrio, detto appunto di “Fuligno”.
Data recensione: 09/04/2006
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Cristina Manetti