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Milano è stata in tutti questi mesi la capitale mondiale ideale della nutrizione. E il primato non può andare sprecato. A dirlo sono i rappresentanti del Milan Center for Food Law

Livia Pomodoro e Tonino Bettanini raccontano il sogno di rendere il capoluogo lombardo la capitale dell’alimentazione in una nuova alleanza tra l’eccellenza dell’agroindustria italiana, il mondo dell’alta formazione e quello del volontariato

Milano è stata in tutti questi mesi la capitale mondiale ideale della nutrizione. E il primato non può andare sprecato. A dirlo sono i rappresentanti del Milan Center for Food Law and Policy, il Centro di documentazione e studio sulle norme e sulle politiche pubbliche in materia di alimentazione, fondato nel febbraio del 2014 e presieduto da Livia Pomodoro. «Nello straordinario indotto di immagine e nella rinnovata reputazione internazionale sta quella ragione in più perché sul sito dell’Esposizione nasca una nuova città capace di aggiungere ai primati “storici” di Milano – come teatri, design, Università, sanità, moda – quello della nutrizione», spiegano. L’idea, che viene raccontata mercoledì 28 ottobre alle 14 in occasione della presentazione del libro «Expo 2015, un’eredità carica di futuro» (curato da Livia Pomodoro e Tonino Bettanini), è quella di lanciare una proposta per il futuro dell’area, all’insegna di un’alleanza tra industria agro-alimentare, mondi della formazione, della ricerca e della regolazione, associazioni interne e internazionali che si occupano di nutrizione. Con un filo rosso comune, quello dell’internazionalizzazione.
Esplora il significato del termine: Il Milan Center for Food Law and Policy, proponendosi come cabina di regia, propone la creazione di un polo che unisca l’industria della filiera alimentare; l’alta formazione e la ricerca rappresentata dai poli universitari con la loro capacità di innovazione; i mondi della solidarietà e dei diritti, protagonisti delle battaglie di giustizia per il cibo; le istituzioni e organizzazioni impegnate nella cooperazione e nello sviluppo sostenibile. «Abbiamo dato vita ad un’Expo diversa. Costruiamo ora un dopo-Expo diverso, capace di un’eredità carica di futuro. Non c’ è tempo da perdere. Per valorizzare il patrimonio di risorse ( economiche e umane) messe in campo in questi mesi c’è bisogno ora di un percorso procedurale rapido, affidato alla capacità di fare rete e aggregazione, c’è bisogno di un motore che sappia - con una governance adeguata alla velocità decisionale necessaria - essere interprete autorevole delle indicazioni governative», concludono i rappresentanti del Milan Center for Food Law and Policy.Il Milan Center for Food Law and Policy, proponendosi come cabina di regia, propone la creazione di un polo che unisca l’industria della filiera alimentare; l’alta formazione e la ricerca rappresentata dai poli universitari con la loro capacità di innovazione; i mondi della solidarietà e dei diritti, protagonisti delle battaglie di giustizia per il cibo; le istituzioni e organizzazioni impegnate nella cooperazione e nello sviluppo sostenibile. «Abbiamo dato vita ad un’Expo diversa. Costruiamo ora un dopo-Expo diverso, capace di un’eredità carica di futuro. Non c’ è tempo da perdere. Per valorizzare il patrimonio di risorse ( economiche e umane) messe in campo in questi mesi c’è bisogno ora di un percorso procedurale rapido, affidato alla capacità di fare rete e aggregazione, c’è bisogno di un motore che sappia - con una governance adeguata alla velocità decisionale necessaria - essere interprete autorevole delle indicazioni governative», concludono i rappresentanti del Milan Center for Food Law and Policy.
Data recensione: 28/10/2015
Testata Giornalistica: Corriere.it
Autore: Silvia Morosi